Formula 1 Formula 1, Philippe Bianchi: «Situazione disperata ma non si arrende. So che mi sente» 14 Ottobre 2014 Eleonora Ottonello Sono quasi trascorse due settimane dal tremendo fine settimana di Suzuka. Dopo qualche giorno di silenzio, Philippe Bianchi, padre di Jules, è tornato a parlare dalle condizioni in cui staziona il figlio sulle colonne della Gazzetta dello Sport. I genitori del pilota transalpino della Marussia, sono arrivati il giorno seguente il tremendo impatto all’ospedale di Yokkaichi, dove il 25enne è ricoverato da quando è stato vittima del terribile incidente. «La situazione è disperata. Ogni volta che il telefono squilla può essere l’ospedale per dirci che Jules è morto – ha sottolineato Philippe drammaticamente sincero – Prima avevano detto che sarebbero state cruciali le prime 24 ore, poi sono diventate 72 e adesso siamo ancora qui, con Jules che sta continuando a lottare. Io ci credo, gli parlo, so che mi sente. I dottori ci hanno già detto che questo è un miracolo, nessuno è mai sopravvissuto ad un incidente così grave. Jules non si arrende, non mollerà. Andrea, il suo preparatore mi ha detto che se c’è uno che può farcela è lui, con la sua volontà». Schietto, come forse pochi genitori sarebbero stati in grado di fare. Bianchi è ancora ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale di Yokkaichi e sta affrontando una fase cruciale dove l’importante è non farsi illusioni: la lesione assonale diffusa è un danno molto grave. «Qui le persone sono davvero cortesi e disponibili, ma nessuno parla in inglese. Stiamo vivendo un incubo lontano da casa. Quando Jules starà meglio, proveremo a trasferirlo a Tokyo, li sarebbe tutto più facile. Chissà quando ciò avverrà e se accadrà, non ci resta che aspettare». La famiglia del 25enne è rimasta profondamente colpita dal sostegno ricevuto dal Motorsport e dagli appassionati: «Non ho mai visto niente di simile, ci ha toccato profondamente: ringraziamo tutti loro. Tanti sono in contatto con me: Alonso, Vergne, Massa. Hamilton mi ha scritto una bella mail in cui mi dice che se c’è qualcunque cosa che possa fare, la farà». Un pensiero è rivolto anche a Michael Schumacher, nella speranza che Jules possa seguire l’esempio del sette volte campione del mondo di Formula 1: «Quando Michael si è fatto male, ero molto triste e come tutti mi chiedevo come mai non ci dicessero nulla. Ora che sono nella stessa situazione lo capisco: il problema è che non posso dare una risposta. È gravissimo, ma stabile. Un giorno sembra che le cose vadano un po’ meglio, uno altro un po’ peggio. I medici non si pronunciano. Anche con Schumacher ci sono voluti mesi per uscire dal coma e Jean Todt, recentemente, ha detto che spera che Michael possa avere un giorno una vita normale. Spero un giorno di poter dire la stessa cosa su Jules». Tags: GP Giappone, Jules Bianchi, Marussia F1 Team, Suzuka Continue Reading Previous Formula vergogna: omaggi alla Russia di Putin sfruttando il silenzio per Jules Bianchi!Next GP USA 2014, Sebastian Vettel partirà dalla pit lane!