Formula 1 | Nel 2020 stagione a 21 gare: Spagna, Messico, Germania, Inghilterra e Italia a rischio

Formula 1 Chase Carey

Credit: formula1.com

Coi Gran Premi di Olanda e Vietnam che entreranno ufficialmente a far parte del Mondiale dal 2020, il boss della Formula 1, Chase Carey ha lasciato intendere la sua volontà di mantenere le attuali 21 gare nel corso della stagione.

Una dichiarazione che suona più come una minaccia, visto che sembra essere certo che due appuntamenti del campionato abbandoneranno il Mondiale di Formula 1, facendo così posto agli appuntamenti di Zandvoort e Hanoi. In particolar modo i Gran Premi di Spagna, Messico, Germania, Inghilterra e Italia hanno tutti il contratto in scadenza, e tra di loro si nasconderebbero proprio i due candidati che lasceranno la Formula 1 alla fine del 2019.

Il nostro obiettivo è quello di riuscire a portare avanti delle partnership a lungo termine con gli organizzatori delle gare. Personalmente credo che sia importante inserire qualche novità in calendario, senza dover necessariamente ogni anno modificare le cose – ha raccontato Carey ai colleghi di La Presse direttamente a Montreal – Per quanto riguarda il mondiale 2020 di Formula 1, sebbene entreranno in calendario due Gran Premi nuovi, il numero delle gare sarà stabile. Prima di aumentare il numero degli eventi nel corso della stagione ci prenderemo del tempo“.

Sicuramente uno degli argomenti più dibattuti in questo periodo sono le novità, a livello tecnico e sportivo, che entreranno in vigore dal 2021. Tutto starebbe procedendo al meglio e le scuderie sarebbero vicine a raggiungere un accordo di lunga durata con Liberty Media: “Stiamo facendo progressi nelle negoziazioni. Si sta parlando di qualcosa che riguarda il 2021, quindi non c’è alcune urgenza – ha continuato Carey – Sebbene ci siano già una serie di cose che possiamo definire risolte, dobbiamo fare i conti con ancora grossi disaccordi tra le squadre. Ci sono dieci team diversi, ognuno dei quali ha una posizione differente. Quello che vogliamo fare è trovare il miglior compromesso tra le parti. È umanamente impossibile rendere tutti soddisfatti. Sarà molto più semplice al termine delle negoziazioni che tutti siano più o meno infelici“, ha concluso.