Formula 1 | McLaren: urgono aggiornamenti per ridurre il gap

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© McLaren, Press Area

Diciamoci la verità, l’inizio del nuovo corso per la McLaren non è che abbia fatto sognare in queste prime tre corse. Fernando Alonso ha salvato il bilancio tutte le domeniche, raddrizzando weekend partiti con il piede sbagliato. In ogni qualifica, le MCL33 motorizzate Renault hanno fallito l’obiettivo della Q3, ritrovandosi in Bahrain persino dietro alle sorprendenti Toro Rosso motorizzate Honda. Solo la bravura di Alonso ha permesso al team di Woking di stare a galla, vista l’abilità del pilota spagnolo nel cogliere tutte le occasioni in gara per portare a casa punti. Così, ad oggi, Fernando occupa una bella sesta piazza nel campionato piloti con 22 lunghezze, merito di un quinto e due settimi posti. Ma la Red Bull, data come target della McLaren a fine 2017, è lontanissima dalle prestazioni delle macchine arancioni. La classifica costruttori, a tal proposito, è eloquente: 55 punti per la Red Bull, solo 28 per la McLaren, che comunque è davanti al team ufficiale Renault, fermo a 25.

“Dobbiamo capire perché siamo lenti in qualifica e improvvisamente miglioriamo in gara e perché, in certe situazioni, soffriamo nei confronti delle altre squadre motorizzate Renault” ha detto il team principal Eric Boullier. Parole da cui trapela un certo allarmismo, quello che incredibilmente non è ancora emerso dalle dichiarazioni di Alonso. Il bi-campione sembra per ora tranquillo: in Australia, galvanizzato dal quinto posto (che eguaglia il suo miglior risultato al traguardo da quando è tornato alla McLaren nel 2015) aveva dichiarato che quest’anno il pacchetto è in grado di lottare per posizioni importanti. Ed anche in Cina l’asturiano è apparso fiducioso circa il potenziale della McLaren: “La gara è stata buona, decisamente una bella domenica per noi. È vero, al venerdì e sabato soffriamo, ma i punti li danno la domenica e noi, quando conta, siamo competitivi”.

Un’iniezione di fiducia al morale dello spagnolo l’ha data la vittoria del motore Renault sulla Red Bull di Ricciardo: “Questo dimostra il potenziale della Renault – ha commentato Alonso – è un ottimo motore e noi possiamo fare bene se lavoriamo nella giusta direzione a livello di chassis. Adesso non siamo a quel livello in cui vorremmo essere, dunque occorre continuare a lavorare e portare aggiornamenti”.

Proprio gli aggiornamenti saranno la chiave per capire fin dove possa arrivare il pacchetto McLaren-Renault, partito con propositi ambiziosi ma per ora rivelatosi al di sotto delle aspettative. Boullier ha indicato nella mancanza di affidabilità riscontrata nei test di Barcellona la causa del ritardo nell’arrivo degli aggiornamenti, che inizialmente erano previsti per le primissime corse (lo stesso Alonso, in Australia, parlava di ingenti upgrade in arrivo per Shanghai). I grossi aggiornamenti dovranno attendere invece Barcellona, che storicamente è la corsa dove le squadre presentano vetture evolute. “Dalla Spagna capiremo realmente il nostro potenziale” ha infatti detto Boullier.alonso vandoorne 2018

Alcuni dicono che il problema della McLaren sia da ricondurre al troppo drag generato dall’aerodinamica, vale a dire l’eccessiva resistenza all’avanzamento, che abbassa la velocità di punta nei rettilinei. Questo, secondo il punto di vista di alcuni ingegneri dei team rivali, contribuiva negli scorsi anni a rendere lenta nel dritto la McLaren, tenendo poi presente che la scarsa potenza del motore Honda non aiutava di sicuro. Potrebbe essere questo uno dei problemi della McLaren, visto che la poca velocità sul dritto la MCL33 la patisce come le vetture che l’hanno preceduta. Infatti, nonostante il cambio di motore, anche quest’anno le McLaren sul dritto figurano tra le vetture più lente.

Boullier, in merito, ha detto: “Di sicuro avere troppo drag è un problema, ma non è l’unico. Se fosse solo un problema di downforce, sarebbe relativamente poco complesso da risolvere per indirizzare lo sviluppo nella direzione che auspichiamo”. Secondo fonti britanniche, proprio l’eccessivo drag, dovuto al fatto di avere una vettura che genera molto carico aerodinamico, sarebbe da annoverare tra i mali principali della MCL33. Infatti, avere più downforce non necessariamente fa abbassare i tempi sul giro, poiché, generando troppa resistenza all’avanzamento, la velocità di punta diminuisce. Se la McLaren è tra le più lente sul dritto, la ragione potrebbe essere da ricondurre a questo fattore. Ora occorrerà aspettare Barcellona, per capire se gli aggiornamenti di cui parlano a Woking saranno la giusta soluzione a una McLaren che sembra ben lontana dal contendersi podi e vittorie.