Curiosità dalla F1 Formula 1, McLaren: il problema è il recupero dell’energia! 18 Giugno 2015 Eleonora Ottonello Non è un mistero: la McLaren con Honda sta lavorando duramente per cercare a recuperare terreno dagli avversari nel minor tempo possibile. Il desiderio comune, del Costruttore e del motorista nipponico è quello di tornare ad essere competitivi, dominare la scena Mondiale, esattamente come in occasione del finire degli anni ’80, quando a guidare le monoposto inglesi c’erano gente come Ayrton Senna e Alain Prost. Per la McLaren è difficile nascondere la frustrazione e la delusione dopo il Gran Premio del Canada. A Montecarlo, sembrava essere arrivata finalmente la svolta per il team di Woking che, con Jenson Button, riuscì a portare a casa i primi punti della stagione ma dopo la gara di Montreal sono emersi i primi malumori riguardanti il rapporto tra McLaren e Honda. Sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve, invece, il team di Woking ha dovuto accusare due ritiri, gli ennesimi. Secondo alcune indiscrezioni, la scuderia inglese sarebbe mossa da non pochi dubbi a riguardo dei metodi di lavoro attualmente adoperati dal costruttore giapponese. Il rientro in Formula 1 per la Honda, fuori dal giro dal 2008, si è rivelato tutt’altro che semplice: «Il nostro problema è che quando una cosa che si trova in una determinata area comincia a funzionare bene, improvvisamente emerge un altro problema separato – ha sottolineato Matt Morris, Rresponsabile tecnico della McLaren – Stiamo affrontando alcune situazioni volte a migliorare il modo in cui stiamo lavorando, ma esistono dei casi in cui non abbiamo alcun modo di farlo più velocemente di quello che stiamo facendo». A dispetto di quello che si potrebbe pensare, il problema più grande che affligge la McLaren, non riguarda il propulsore a combustione interna, ma il sistema di recupero dell’energia, un problema non da poco e soprattutto, in un periodo caldo come questo per tutta la Formula 1 dove le norme attuali sono estremamente complesse da interpretare anche per i costruttori. Con l’arrivo dell’ibrido nel Circus, le possibilità di una scuderia di vincere si sono notevolmente complicate: ormai la Formula 1 si è trasformata, principalmente, in una sfida ingegneristica più di quanto non si sia mai visto in precedenza nella sua storia. Ecco perché, nonostante squadre come Renault e Honda, che hanno a loro disposizione strutture di alto livello, hanno ancora seri problemi a padroneggiare questa tecnologia. Tags: 2015, McLaren Honda Continue ReadingPrevious Formula 1, la Red Bull nega il passaggio alle PU FerrariNext Guerra dei gommisti, Goodyear Dunlop: il futuro è in Formula 1?