Formula 1 | Le sospensioni vietate non preoccupano Red Bull
La Red Bull si dice “non preoccupata” dalla recente direttiva firmata da Charlie Whiting circa la variazione dell’altezza da terra delle vetture.
Tale variazione dovrà essere limitata entro 5 mm, vietando dunque l’uso di sistemi di sterzo che possano permettere di regolare l’altezza della monoposto in curva.
Molti ritengono che sia proprio la Red Bull la scuderia maggiormente danneggiata da questo provvedimento: sul finire della stagione 2017, Adrian Newey avrebbe sfruttato un vero e proprio vuoto regolamentare in materia permettendo alle RB13 di Verstappen e Ricciardo di finire in crescendo. Testimone ne è il trionfo di Max in Messico con ampio vantaggio sulla concorrenza.
“Sebbene alcuni cambiamenti siano inevitabili quando il volante si muove, sospettiamo che l’effetto di alcuni sistemi non creiino un cambiamento accidentale dell’altezza. Crediamo inoltre che qualsiasi cambiamento di altezza non accidentale possa influire sulle prestazioni aerodinamiche del veicolo. Vi chiederemo di fornirci tutta la documentazione pertinente [..]. Riteniamo che l’altezza non debba cambiare più di cinque millimetri quando il volante si muove”, questo un estratto della direttiva inviata dalla FIA a tutti i team.
“La nostra competitività non verra minata da questo provvedimento. Abbiamo un programma di sviluppo ben preciso e stiamo rispettando la nostra tabella di marcia. L’intero team ha l’intenzione di compere con Mercedes e Ferrari già dal primo GP “, ha prontamente replicato Marko. Alla pista l’ardua sentenza.