Formula 1, le due corse ‘perse’ di Fernando Alonso
Il Gran Premio di Russia ha rappresentato una gara davvero speciale per Fernando Alonso, disputando il suo 250esimo Gran Premio di Formula 1. Sono stati tanti i messaggi di colleghi e appassionati che hanno voluto omaggio a un traguardo così importante ma nel corso dei suoi quattordici anni trascorsi nel Circus, Fernando Alonso non ha potuto prendere parte a due gare, il Gran Premio del Belgio del 2001, quando correva per la Minardi, e il Gran Premio degli Stati Uniti del 2005, ai tempi della Renault.
BELGIO 2001: PROBLEMI NEL WARM UP – Era il 2001, il primo anno di Formula 1. Fernando Alonso correva con la Minardi e si apprestava a disputare il suo primo Gran Premio del Belgio nella classe Regina del Motorsport. Quello di Spa era una delle sue piste preferite e proprio su quello stesso tracciato, l’anno precedente, lo spagnolo aveva disputato una gara di altri tempi a bordo di una Formula 3000, col team Astromega. La sessione di qualifica si svolse con la pista che lentamente andava asciugandosi e lo spagnolo si fermò in 20esima posizione, davanti di quasi 2 secondi al suo compagno di squadra, Marques, 22esimo.
Nel corso del warm up, disputato in condizioni di pista asciutta, Fernando Alonso si rese protagonista di un incidente in cui distrusse completamente la sua Minardi. Lo spagnolo perse il controllo della monoposto all’uscita della curva Stavelot, colpendo le barriere di protezione in maniera violenta. Prese parte alla corsa col muletto ma quest’ultimo, non essendo ben preparato, riuscì a fargli percorrere appena un giro prima della rottura del cambio.
GP STATI UNITI 2005: BANDIERA BIANCA PER LE GOMME MICHELIN – Il Gran Premio degli Stati Uniti è senza alcun dubbio ricordato per essere stato uno dei più bizzarri di questo ultimo ventennio di Formula 1. Quel fine settimana iniziò letteralmente col botto. Nel corso della seconda sessione di prove libere del venerdì Ralf Schumacher, a causa di un problema alla gomma posteriore sinistra (Michelin), andò a sbattere ad alta velocità all’uscita dell’ultima curva. Una situazione simile in tutto e per tutto a quanto avvenuto nell’edizione 2013 dello stesso GP a Michael Schumacher (con gomme Bridgestone però), protagonista nel corso della gara di un incidente simile nello stesso punto.
Chi pensava che si trattasse di un caso isolato è rimasto deluso. Le altre squadre gommate Michelin (BAR, McLaren, Red Bull, Renault, Toyota, Sauber e Williams) hanno consegnato al fornitore di pneumatici un report in cui si evidenziava come anche le loro gomme accusavano anomalie nello stesso punto. Proprio per questo motivo la Michelin si impegnò, congiuntamente alla FIA, per raggiungere un compromesso che permettesse il regolare svolgimento dell’evento, messo a rischio dai problemi d’affidabilità riscontrati dagli pneumatici francesi. Non venne raggiunto alcun accordo. Tutte le vetture si schierarono in griglia e, apparentemente, la gara si sarebbe svolta normalmente, nonostante i dubbi sull’affidabilità delle gomme francesi. Al termine del giro di ricognizione però le vetture gommate Michelin imboccarono la corsia dei box per ritirarsi tra le contestazioni del pubblico presente sugli spalti, incredulo nel vedere appena sei vetture in pista.