Formula 1 | Le difficoltà della Honda: differenti condizioni al banco prova e in pista

© McLaren Press Area

La situazione che i vertici giapponesi della Honda stanno vivendo in questa stagione di Formula 1 si sta trasformando in un’epopea senza fine. Nello scorso GP del Canada, infatti, ci sono stati ben due forfait della power unit dagli occhi a mandorla: prima quello della MGU-H di Stoffel Vandoorne nelle FP2, seguito dal più importante cedimento riscontrato in gara da Fernando Alonso, proprio a due giri dalla fine che gli ha impedito di conquistare i suoi primi punti iridati.

Proprio sulla pista di Montreal la McLaren si aspettava l’arrivo di alcuni aggiornamenti importanti per tentare di ridurre il divario di affidabilità e prestazioni nei confronti della concorrenza. Degli upgrade che, invece, sono stati rinviati a data da destinarsi. Il vero problema, però, sembra che i riscontri che la Honda sta ottenendo al banco prova non siano gli stessi che poi riceve in pista.

Non possiamo creare solamente delle buone condizioni al banco prova, ma abbiamo bisogno che queste siano le stesse una volta scesi in pista – ha affermato Yusuke Hasegawa, capo progettista del fornitore giapponese – Le circostanze sono diverse: l’anno scorso ci basavamo molto del responso del banco, mentre quest’anno non è più sufficiente. Stiamo cercando di fare un passo avanti in accuratezza”.

Queste parole di Hasegawa, però, non sono state abbastanza per convincere il racing director della McLaren: “Le prestazioni che ci fornisce la power unit Honda non sono abbastanza buone!”. Un commento molto duro da mandare giù, alle quali il capo progettista nipponico ha così risposto: “Abbiamo già preparato delle novità: quando sarà il momento le porteremo in pista. Se l’avessimo fatto in Canada, avremmo ricevuto una penalità: non vogliamo avere altri cedimenti e prendere in aggiunta delle sanzioni. La situazione non è facile, bisogna ancora portare un po’ di pazienza”.