Formula 1 | L’ANALISI: -3 al via, Mercedes favorita ma Ferrari e Red Bull inseguono da vicino
Ancora poche ore al primo semaforo verde della stagione, nella notte italiana di venerdì scatteranno le prime prove libere in Australia. Oggi e domani vi proponiamo uno speciale dove andremo ad analizzare, squadra per squadra, il potenziale e le aspettative riposte su questa nuova stagione di Formula 1. Oggi partiamo dall’analisi dei tre top team: Mercedes, Ferrari e Red Bull, che almeno ai ranghi di partenza scattano tutti e tre con l’ambizione di puntare al titolo mondiale.
I test invernali, svoltisi sul circuito catalano di Barcellona, hanno messo sul piedistallo la Mercedes. Il team vincitore degli ultimi quattro titoli mondiali, ha proseguito nel pre-season dove aveva lasciato l’ultima gara dello scorso anno, dominata proprio a discapito di Ferrari e Red Bull. La scuderia di Brackley nelle prove di Barcellona ha macinato moltissimi chilometri dimostrando come l’affidabilità non sia un problema, calzando specialmente gomme medium e soft, soprattutto con le prime realizzando run spaziali, quasi inavvicinabili per gli avversari.
La stessa simulazione di gara, portata avanti sia da Valtteri Bottas che da Lewis Hamilton, è avvenuta esclusivamente con quel tipo di mescola cosa che ricordiamo, non potrà succedere il 13 maggio prossimo quando dovrà essere utilizzata almeno una seconda mescola, presumibilmente la supersoft, gomma più soffice con la quale tutti i team cercheranno di qualificarsi. E’ proprio dalle mescole più morbide che derivano i (pochi) dubbi sulla W09 che negli short-run ha evidenziato un degrado più marcato rispetto ai primi contenders, lasciando sulle proprie coperture al termine degli stint evidenti segni di blister, attenuati dopo qualche miglioria sul setup.
L’ottavo ed il decimo tempo ottenuti dai due piloti delle Frecce d’Argento hanno poco valore visto che mai in Mercedes si è realmente cercato di simulare una situazione di qualifica. E’ da questo dato che nasce il secondo dubbio sulle vetture tedesche; sapranno sfruttare al meglio gli pneumatici più morbidi in qualifica? Molti dati ci porterebbero ad affermare di sì ma lo scopriremo con certezza solo a partire dall’Australia.
Rispetto al test del 2017 parte da più lontano la Ferrari che lo scorso anno usciva dalle prove spagnole come favorita. La vettura di Maranello non ha mostrato evidenti carenze né di affidabilità né a livello di performance, dopo aver chiuso in prima posizione il test catalano con tanto di record del circuito, ma nel complessivo è risultata meno veloce delle Frecce d’Argento, almeno secondo quanto emerso dalla simulazione di passo gara.
Calcolando che il passo è stato il punto di forza della Rossa nell’ultimo anno, i dati affiorati da Barcellona non sembrano molto confortanti visto che Sebastian Vettel ha dovuto cedere dai 4 ai 5 decimi di media al giro anche se ci sono elementi a favore della vettura di Maranello: la Mercedes, velocissima in simulazione, ha effettuato la prova in mattinata quando teoricamente la pista più fredda offriva più grip agli pneumatici, specialmente la media; inoltre, come già detto, le Frecce d’Argento hanno testato solamente la mescola bianca mentre la Ferrari ha effettuato una simulazione “regolare”, iniziando con la supersoft.
Sicuramente non può essere confermato l’ottimismo della scorsa stagione, ma tagliare fuori la Rossa dalla corsa al titolo non sarebbe giusto in quanto la SF71-H ha dimostrato di avere a disposizione un buon potenziale che dovrebbe attestarla inizialmente come seconda forza, Red Bull permettendo.
Se i bibitari non hanno entusiasmato a livello di lap time, è anche vero che in pista la RB13 si è rivelata incollata al terreno, confermando le grandi doti di carico aerodinamico che hanno da sempre contraddistinto le monoposto di Newey. Sul giro singolo, come Mercedes anche Red Bull non pare aver sparato tutte le cartucce mentre è il passo gara ad aver particolarmente deluso. Se confrontiamo i passi di Hamilton e Verstappen, l’olandese del team austriaco è risultato ben 1 secondo al giro più lento, sarà stata pretattica?
Intanto i bibitari porteranno un cospicuo pacchetto di aggiornamenti già a partire dalla tappa australiana che dovrebbe garantire un salto prestazionale di almeno 2-3 decimi al giro. E’ proprio questa nuova serie di upgrade che sembra aver preoccupato Lewis Hamilton, che pochi giorni fa aveva dichiarato: “Red Bull è molto forte, probabilmente sono i più veloci ma noi li batteremo”.
Dal paddock anche Marcus Ericsson, pilota Alfa Romeo Sauber, ha voluto sottolineare come la Red Bull potrebbe essere la sorpresa del primo appuntamento stagionale: “Probabilmente Mercedes è quella con il pacchetto migliore, ma credo che in Australia vincerà Ricciardo – aveva dichiarato.”
Il team di Marko pare comunque soffrire molto le carenze di motore e sui rettilinei del circuito di Montmelò ha dovuto ancora pagare qualche decimo a Ferrari e Mercedes, nonostante l’efficienza aerodinamica sia uno degli aspetti sui quali Newey & company si stanno occupando da anni. Guardando ai test Red Bull parrebbe la terza forza ma ci sono i presupposti che possa regalare qualche sorpresa.