Formula 1 | La Renault deve il suo deficit di potenza a Briatore

Secondo Cyril Abiteboul, il deficit di potenza della Renault è causato da una scelta sbagliata effettuata da Flavio Briatore

© Renault Press Area

Il capo del team Renault, Cyril Abiteboul ha spiegato il motivo dell’attuale deficit di potenza del propulsore Renault rispetto a quello della Mercedes. Tutto ciò può essere ricondotto a una decisione presa da Flavio Briatore più di dieci anni fa! Dall’avvento dell’era del V6 turbo ibrido in Formula 1, abbiamo sentito varie spiegazioni da parte della Renault. Il team ha cercato di farci capire il motivo della carenza di prestazioni e affidabilità del suo propulsore rispetto a quello Mercedes o Ferrari. In passato, il produttore francese ha parlato di problemi relativi al modo di guida, a causa di un approccio troppo aggressivo, di carenze di inventario in relazione a componenti cruciali oltre che a varie difficoltà di ingegneria.

Ma a quanto pare il principale colpevole per il relativo deficit della Renault è l’uomo che era a capo del team circa dieci anni fa. A questo si è arrivati specialmente per una decisione sfortunata che ha preso a quei tempi. A riguardo Cyril Abiteboul ha affermato: “Viry – Châtillon è una squadra che deve essere ricostruita e dove tutti hanno bisogno di imparare a lavorare di nuovo insieme. Oggi, continuiamo a pagare il prezzo della decisione presa da Flavio Briatore nel 2007 per licenziare centinaia di persone, quando si è deciso di congelare lo sviluppo del motore”.

“È stato un ritiro dalla Formula 1, mentre la Mercedes ha mantenuto le sue attività acquisendo Ilmor. Inoltre hanno investito nel futuro con diversi progetti che hanno prefigurato cosa sarebbe poi successo in Formula 1” ha così proseguito. Secondo il capo della Renault Cyril Abiteboul, vi sono quindi due casi opposti che spiegano la differenza che c’è attualmente tra Renault e Mercedes. Perciò ha concluso dichiarando: “Da quando ho preso in carico (nel 2014), ho reclutato un centinaio di persone a Viry – Châtillon. La struttura è stata ovviamente modificata, con una ridistribuzione delle responsabilità. Ora le persone possono lavorare insieme e capirsi senza aver bisogno di parole”.