Formula 1 Formula 1, la guerra dei motoristi: Renault e Ferrari vs Mercedes 15 Ottobre 2014 Giorgia Meneghetti Come sappiamo, la FIA ha imposto da quest’anno il congelamento dello sviluppo dei nuovi motori turbo V6 in Formula 1, e che durerebbe fino al 2018, un provvedimento attuato per ridurre i costi nello sviluppo degli stessi. Una questione che non tutti i costruttori hanno apprezzato, tant’è che è in corso una vera e propria lotta politica all’interno del Circus. Si sta discutendo molto su questa regola: la superiorità, che la Power Unit Mercedes ha dimostrato in questa stagione, ovviamente ha reso scontenti la concorrenza, ovvero Renault e Ferrari, che hanno avuto non poche difficoltà nel recuperare il gap.Sul tema congelamento sviluppo motori F1, nel weekend del Gp di Singapore, si è svolta una riunione, tra Marco Mattiacci della Ferrari, Christian Horner per la Red Bull, e Toto Wolff per la Mercedes, durante la quale si è trovato un accordo che autorizzi lo sviluppo delle Power Unit durante la stagione, con un aumento da 32 a 40 il numero di opportunità da sfruttare nel 2015 per intervenire sulle componenti del motore, con la possibilità di inserire aggiornamenti durante la stagione, e non solo nei mesi tra dicembre e febbraio. L’accordo però è saltato, come ci hanno rivelato Horner e Mattiacci: «A Singapore avevamo preso un accordo su una posizione, e qui a Sochi, la Mercedes l’ha cambiata», ha così dichiarato il team manager di Red Bull Racing che poi ha così proseguito: «A Sochi, le prime 5 vetture arrivate al traguardo, erano tutte motorizzate Mercedes, perciò non devono temere la competizione, stanno facendo un ottimo lavoro, e allo stesso tempo gioverebbe alla Formula 1, se Ferrari, Renault e Honda riescano a ridurre il gap, altrimenti la nostra posizione resterà stagnante, ed così non sarebbe giusto per lo sport, e per i fans, occorre trovare la soluzione per cercare un minimo di flessibilità ed apertura, dichiarandoci responsabili dei costi». Marco Mattiacci, ha così parlato sulla vicenda: «Qualcuno della Mercedes aveva votato per la propria azienda, quando io faccio affari, e dico sì è sì. Questo improvviso cambiamento di idea, è stato deludente. Abbiamo la maggioranza dei voti per andare avanti, e questo congelamento dei motori, non fa parte della natura della Formula 1». Non si è fatto attendere la replica di Toto Wolff: «Sono meravigliato per delle cose rese pubbliche. Io non parlo di affari finché non si sono conclusi. In ogni caso, preferiamo seguire il principio di stabilità. Non è questione di volere conservare il nostro vantaggio in termini di prestazione».Ora, non ci resta che attendere la Commissione F1 che deciderà le sorti di questa disputa, anche se c’è la necessità di avere l’unanimità dei consensi, per oltrepassare questo vincolo. Ferrari, Renault e Honda (che nel 2015 torna in F1 fornendo i propulsori alla McLaren), sono interessati a scongelare lo sviluppo dei motori durante la stagione in corso, per poter contrastare ed evitare un altro imbarazzante dominio Mercedes anche nella prossima stagione 2015.Di sicuro, i vari programmi di sviluppo che si metteranno a disposizione durante il Campionato in corso, non farà aumentare i costi rispetto ad un unico ed intenso sviluppo concentrato nei pochi mesi che precedono l’avvio della stagione. Oltretutto, non dimentichiamoci che la Formula 1 è nata, come categoria finalizzata alla massima ricerca e tecnologia, e se finalmente il vincolo del congelamento sviluppo motori F1 sarà sciolto, il Circus tornerebbe ad avere quello scopo per cui è stata creata. Tags: Honda, Marco Mattiacci, Mercedes AMG Petronas, Renault F1, Scuderia Ferrari, Toto Wolff Continue ReadingPrevious Jules: “la qualifica più difficile”, parla il padre PhilippeNext Luca di Montezemolo: ” Forse un grazie me lo sarei aspettato !!!”