Formula 1 | La FIA vuole introdurre i chip all’interno dei guanti dei piloti nella stagione 2018

Formula 1 FIA guanti piloti

© Twitter, Red Bull

La stagione di Formula 1 2018 non è ancora iniziata anche se manca poco, sicuramente passerà alla storia delle corse di Formula 1, per le varie novità e stravolgimenti portati dalla FIA e dalla Liberty Media, tra cui l’Halo, un dispositivo che vedremo installato sulle nuove monoposto che nelle prossime settimane saranno svelate, per garantire ed evitare incidenti mortali ai piloti, e che ha suscitato non poche polemiche.

In queste ultime ore, altra novità che scopriremo in questo 2018, saranno i guanti che indosseranno i piloti, e che saranno biometrici. Un’idea discussa nell’ultima riunione della Federazione Internazionale dell’Automobile tra i vari argomenti trattati.

Misure di sicurezza introdotti in una Formula 1, che sembra aver preso sul serio la questione legata alla sicurezza dei piloti. A spiegarci di cosa consiste quest’ultima novità, ci ha pensato Laurent Mekies, ex capo ingegnere della Toro Rosso, oggi vice direttore FIA, in un’intervista per Sportbild.

Ecco quanto ha dichiarato Mekies: “Ci facciamo la seguente domanda: Come possiamo utilizzare la tecnologia per aiutare la nostra équipe medica e quindi i piloti? Abbiamo sviluppato un sensore nel guanto che misura, registra e invia i segni vitali del pilota non appena avviene un incidente”.

Questo sensore ha uno spessore di circa 3 millimetri, sarà cucito all’interno del guanto all’altezza del dito indice o nella parte imbottita che ricopre il palmo della mano tanto che il pilota riesca a malapena a notarlo e il suo peso sarà di 30 grammi.

Questo sensore avrà la funzione di prendere tutti i parametri dei piloti, tra cui: il battito cardiaco, la Formula 1 FIA guanti piloticoncentrazione di ossigeno nel sangue e l’intensità di movimento del pilota, che una volta raccolte, saranno trasmesse tramite una connessione Bluetooth all’auto-medica. Questo permetterà all’auto-medica al momento dei soccorsi, di saper già assolutamente tutti i dati del pilota vittima di incidente per sapere già come agire, con maggiore o minore rapidità, ecc.

Laurent Mekies spiega così: “L’auto medica deve agire rapidamente in una situazione speciale a qualsiasi prezzo? O il soccorso può essere fatto con meno fretta? Se l’auto medica sa se il pilota si muove e respira, può prendere decisioni diverse”.

Laurent Mekies, ex capo ingegnere della Toro Rosso, infine ha dichiarato di aver ricevuto riscontri positivi su questa novità: “I piloti appoggiano totalmente questo passo fatto esclusivamente per la loro sicurezza”.