Formula 1, la FIA spiega come è avvenuta l’invasione a Singapore
È trascorsa esattamente una settimana dall’invasione di pista avvenuta in occasione del Gran Premio di Singapore. A distanza di sette giorni la Federazione Internazionale, a seguito dell’apertura di un’indagine, ha spiegato come mai il giovane sia riuscito a entrare in pista senza essere stato fermato. L’invasore si chiama Yogvitam Pravin Dhokia, ha 27 anni, e a causa di questa bravata, della quale conoscerà il verdetto definitivo il prossimo 6 ottobre, rischia una condanna fino a sei mesi o una multa di 1,500 euro.
Secondo il report della FIA redatto da parte di Gabriel Tan, addetto al tracciato di Marina Bay, il britannico avrebbe scavalcato una barriera di protezione alta poco più di un metro d’altezza, entrando in pista da uno degli accessi utilizzati dai commissari. L’invasore, dopo aver attraversato la pista e aver obbligato l’uscita della Safety Car, è poi uscito tranquillamente da un altro punto di accesso riservato ai marshals.
A seguito di quanto riportato da Tan, per la prossima edizione del Gran Premio di Singapore, gli organizzatori dovranno inasprire il livello di sicurezza in determinati punti del tracciato, anche valutando la possibilità di inserire barriere di accesso più alte, nonostante quelle utilizzate fino ad ora siano del tutto similari a quelle utilizzate nella maggior parte dei circuiti del Calendario. Un’altra opzione plausibile è quella di aumentare il numero commissari che lavoreranno con il personale che si occupa della sicurezza nelle zone accessibili al pubblico.