Formula 1 | Il 2018 anno dell’Halo, cosa cambierà in Formula 1

© Twitter, McLaren

Fino a oggi, le diverse apparizioni dell’Halo in pista non hanno mai rappresentato l’originale, ma si è sempre trattato di prove per verificare l’effettiva forma del sistema definitivo. Queste prove, infatti, hanno avuto lo scopo di permettere a team e piloti di verificare gli impatti che l’Halo avrebbe potuto avere in termini di aereodinamica, visibilità e accesso all’abitacolo da parte dei piloti.

Ciò che i team, per ora, hanno solo potuto stimare è stato però l’impatto strutturale che questi nuovi sistemi possono avere sulla monoposto; in particolare, il montaggio dell’Halo obbliga i team a costruire una monoposto “su misura”, caratterizzata da un telaio più forte e resistente, in grado di reggere il peso della nuova struttura. Questa caratteristica, poi, è valutata attraverso dei test messi in pratica dalla FIA e volti a verificare l’effettiva corrispondenza tra i requisiti richiesti e la monoposto presentata dalle squadre.

Uno dei primi team ad aver superato queste prove è stata la Force India, il cui direttore tecnico Andy Green ha rilasciato delle dichiarazioni a riguardo in un’intervista per Motorsport.com. Green, in particolare, ha definito i test molto difficili, soprattutto dato il poco tempo a disposizione per presentare un modello coerente con quanto richiesto dalla Federazione.

“I test sono incredibilmente difficili da superare e se non li passi, non corri. L’introduzione dell’Halo è arrivata molto in ritardo e ha colto tutti alla sprovvista: se avessimo saputo di questa novità a marzo, ci saremmo trovati in una posizione migliore. Fortunatamente, abbiamo avuto un bel team di persone che ha lavorato a questo, anche se è incredibilmente difficile predire come l’Halo interagirà con il telaio, perché tutto si muove e cambia in modo differente”.

Tuttavia, l’introduzione dell’Halo non è destinata a impegnare i team solamente dal punto di vista di questi test, ma avrà delle ripercussioni principalmente su tre aspetti. Vediamoli insieme.

Innanzitutto, il peso della monoposto: l’anno scorso, infatti, il peso limite minimo è stato portato a 728kg, in modo da far fronte a vetture più larghe e a pneumatici e ruote più grandi. Quest’anno si assisterà a un’ulteriore aumento di questo peso limite, con l’aggiunta di altri 6kg per lasciare un certo margine all’introduzione dell’Halo.

Si avrà a che fare, dunque, con monoposto ancora più pesanti, anche se l’assetto completo della vettura (Halo compreso) sembra aver ben assorbito questo incremento di peso, almeno secondo l’opinione di Andy Green.

Tuttavia, negli anni passati i team hanno preferito mantenere una monoposto più leggera rispetto al peso limite, in modo da avere margine di utilizzo per una zavorra, in grado di favorire la distribuzione complessiva della vettura. Secondo Green, però, il 2018 sarà un anno critico proprio dal punto di vista del peso e  la zavorra potrebbe essere uno dei primi elementi tecnici a non poter essere sviluppato.

Nonostante tutto, alcuni team potrebbero essere in grado di sviluppare metodi alternativi rispetto a quelli adottati dalla Force India, riuscendo comunque a rendere minore il peso aggiuntivo causato dall’Halo e potendo quindi lavorare su una macchina, nel complesso, più leggera. In particolare, il racing director della McLaren, Eric Boullier, ha ammesso che il team sta proprio puntando su questo aspetto, lavorando duramente allo sviluppo di una monoposto leggera in grado di raggiungere migliori posizioni in pista.

Il secondo aspetto, invece, riguarda il peso dei piloti e, in generale, la pressione esercitata sugli stessi. Da sempre, infatti, i piloti più alti come Mark Webber, hanno espresso le proprie perplessità e lamentele per quel che riguardava gli incoraggiamenti, da parte del team, a dimagrire, proprio per far fronte a problemi di peso e di assetto della monoposto, senza tener conto però degli effetti che questo avrebbe potuto avere sulla loro salute.

Nel 2018, l’introduzione dell’Halo potrebbe sottolineare ulteriormente questo problema: secondo Green, in particolare, le squadre dovranno obbligatoriamente scegliere tra l’assunzione di un pilota con caratteristiche fisiche adeguate o l’elevato investimento per progettare macchine più leggere.

Naturalmente, i diretti interessati hanno già iniziato a esprimere le proprie opinioni a riguardo, anche se si tratta di pareri a volte contrastanti. Secondo Nico Hulkenberg, infatti, la sua altezza e il suo peso saranno sicuramente un problema durante la nuova stagione e il team ha già avanzato per lui la richiesta di una dieta, in modo da potersi sentire maggiormente a proprio agio con la vettura; Hulkenberg, tuttavia, ha rifiutato categoricamente l’opzione.

Di altro parere, invece, è Romain Grosjean che nel 2017 ha dovuto correre con una macchina già al limite in termini di peso; tuttavia, il pilota francese ha dichiarato di essere pronto ad accettare qualsiasi tipo di richiesta avanzata dal proprio team.

Infine, l’ultimo aspetto coinvolto dall’introduzione dell’Halo sono l’impatto economico e le relazioni con gli sponsor; come riferito da Zak Brown, l’interno dell’Halo non potrà essere colorato, in quanto si ritiene che i piloti potrebbero essere distratti da questo o quel colore. Tuttavia, l’esterno sarà personalizzabile e, certamente, rappresenterà un’ulteriore strumento di esposizione mediatica per gli sponsor.

In questo senso, però, il direttore esecutivo della McLaren ritiene che le sponsorizzazioni sull’Halo potrebbero portare in secondo piano la visiera dei piloti, che fino a oggi ha rappresentato uno dei principali strumenti di esposizione mediatica per i diversi brand.

“La visiera è sempre stata un punto molto importante, che ora rischia di essere sostituita dall’Halo. Dipenderà tutto da come si muoveranno gli angoli delle telecamere esterne e interne. L’Halo sarà abbastanza visibile e gli sponsor vivono di visibilità: se questo aspetto genera esposizione commerciale, allora ne saranno felici”.

In conclusione, quindi, ci sono ancora diversi aspetti che devono essere trattati e valutati con attenzione, ma sembra proprio che l’Halo potrebbe comportare dei cambiamenti rilevanti all’interno del circus della Formula 1.