Formula 1 | GP Canada 2017, Fernando Alonso: “A settembre decido il mio futuro”

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© McLaren Press Area

Fernando Alonso torna in F.1 dopo l’esperienza di Indianapolis e piomba nei problemi di sempre. In Indycar ha fiutato il gusto della grande impresa che è stufato per il cedimento del motore Honda, ma lo spagnolo non sembra troppo motivato nel suo ritorno nel Circus, specie dopo aver saputo che la Honda non ha portato delle novità importanti di motore.

“È stata per me una grande esperienza, con molte cose nuove da imparare. è stata un’esperienza molto intensa, nella quale ho dovuto imparare molte cose da zero. È bello mettersi alla prova e scoprirsi competitivo con una nuova macchina e una nuova serie. Fa bene alle proprie motivazioni, per cui è stata una buona decisione andare in America. La 500 Miglia è stata incredibile, bella l’esperienza della qualifica in quattro giri al limite mentre la corsa è molto strategica, e molto lunga rispetto a un GP visto che si sta tre ore e mezza in macchina. Insomma è stato tutto nuovo per me, ma mi sono sentito competitivo. Sono felice di aver partecipato per la prima volta alla più grande corsa del mondo. Come ho detto molte volte la mia priorità è, e resta la F.1, voglio vincere il terzo campionato del mondo: negli ultimi 16 anni ho sviluppato le mie capacità per guidare al meglio le monoposto di F.1, che resta la migliore macchina che si possa guidare. Non ho paura pensando al futuro: quando salti in macchina con qualsiasi gomma e con diverse regole e vedi che sei competitivo, pensi che puoi provare a vincere in qualsiasi altra categoria se non riuscirò a impormi ancora nei GP. Dobbiamo vincere. Se vinceremo prima di settembre prenderò la decisione di rimanere”.

Collegandosi appunto sulla decisione riguardante il suo futuro, Fernando Alonso sottolinea quali possono essere i reali motivi del ritiro dal circus: “Ho iniziato in F.1 quando in calendario c’erano 16 gare più i test. Ora le gare continuano ad aumentare anno dopo anno e siamo già arrivati a un numero di 20/21 che è molto impegnativo. Non si ha più una vita tra la preparazione dei GP, gli eventi con gli sponsor e i test. Credo che non si debbano superare le 20/21 gare. Se si vuole arrivare a 25 o 26 corse come si dice, può essere positivo per alcuni aspetti, ma negativo per altri. Un maggiore impegno potrebbe farmi cambiare idea: a questo punto della mia carriera, ritengo che una buona qualità della vita sia più importante che fare più stagioni in F.1. Se il calendario rimarrà quello degli ultimi anni sarò felice di continuare, ma se dovesse crescere troppo inseguendo quello della NASCAR con 40 o 50 appuntamenti, non è per me e quindi potrei ritirarmi se gli appuntamenti nel calendario diventassero 25″.