Formula 1 | GP Bahrain 2018, Kimi Raikkonen: “Sette decimi in qualifica? Se poi vinciamo la gara vanno bene!”
Un inizio di stagione positivo per Kimi Raikkonen che ha concluso il primo Gran Premio stagionale in terza posizione, dopo aver condotto gran parte della gara davanti al compagno di team, Sebastian Vettel, vincitore in Australia. Solo una strategia sfortunata ha negato la seconda posizione al pilota finnico che è pronto a rifarsi nel deserto di Sakhir, una pista che negli ultimi anni lo ha visto sempre protagonista.
Assieme a Valtteri Bottas e Fernando Alonso, il ferrarista ha presenziato la seconda conferenza del giovedì dell’anno, dove ha parlato di Mercedes, del Bahrain e del futuro della Formula 1, che verrà discusso in questi giorni, dopo che nella giornata di domani Liberty Media rivelerà le sue proposte.
Grandi gare in Bahrain, ma senza mai particolari acuti nelle qualifiche, un quesito al quale neanche l’ex Lotus sa dare una spiegazione: “Non ho mai esaminato da vicino ciò che sia successo nelle stagioni precedenti. Io cerco sempre di dare il massimo, anche in qualifica.”
“Tante volte dipende dalle gomme che utilizzi, altre gare sarebbero andate meglio se fossi partito davanti. Chissà, io farò il mio lavoro per essere davanti e poi bisognerà vedere come finisce la gara. Il circuito del Bahrain è molto diverso da quello di Barcellona dei test e in Australia. Quindi dovremo vedere come si svilupperanno le cose, ma generalmente mi sono trovato bene su questa pista.”
“Non ha senso tentare ad indovinare come potrebbe essere la situazione. Ci sono tanti fattori che potrebbero influenzare le qualifiche e la gara. L’importante è andare bene in gara domenica. Sarei ben contento essere sette decimi indietro il sabato, ma vinco in gara. Siamo qui per scoprirlo.”
Sulle proposte che domani Liberty Media rivelerà per la Formula 1 del futuro, Raikkonen non si è voluto sbilanciare: “Io non ho il potere. Non ha un’utilità dire quello che vorrei cambiare se non ho il potere per farlo.”
“Le decisioni spettano a loro, perché è il loro lavoro. Loro fanno i programmi, prendono le decisioni. Speriamo che siano giuste, anche se non sono molto interessato al riguardo. Vedremo domani cosa diranno. Sono molti anni che si parla di queste cose, anche se non cambia mai più di tanto.”