Formula 1 | Ferrari, testa bassa e niente illusioni
La vittoria Ferrari in Australia è il classico lampo di genio all’italiana che tanto morale fa nel box del Cavallino ma che non deve illudere tifosi e addetti ai lavori.
Al sabato non c’è stata storia: Lewis ha messo in pista una pole monstre, di quelle da stropicciarsi gli occhi. Da togliere il sorriso a Seb. Invece domenica a sorridere è stato il #5: la VSC è stata una vera e propria manna per il tedesco, permettendogli di passare davanti all’inglese dopo il pit stop.
A facilitare il compito di Vettel c’è stata anche la colpevole assenza di Bottas, solo ottavo all’arrivo dopo una gara in rimonta: la Ferrari ha potuto infatti diversificare le strategie, attaccando a due punte invece che una sola. Anche stavolta a essere sacrificato è stato Raikkonen, apparso in palla come poche volte nel 2017 ma che ha dovuto accontentarsi del terzo posto.
Ma a risultato acquisito Sebastian fa bene a smorzare gli entusiasmi: la vittoria ottenuta ad Albert Park l’anno scorso fu molto, molto più schiacciante di quella ottenuta domenica.
La strada verso il titolo mondiale è ancora lunga, lunghissima. Un pò come il rettilineo di Sakhir, dove si correrà l’8 aprile: pista veloce che può far tornare il sorriso alla Mercedes, convinta com’è di avere qualche decimo in più anche sul passo rispetto alla SF71H.
Per tornare a vincere quel titolo piloti che ormai manca dal lontano 2007 bisogna essere veloci e affidabili sempre e non affidarsi ai colpi di fortuna e lampi di genio.
La Red Bull intanto resta lì, come un falco che vuole azzannare le prede appena ne avrà occasione: Ricciardo c’è, Verstappen ha i favori del team ma deve contenere se stesso.
Dietro i top team menzione d’onore per le Haas, ottime protagoniste del Gp fino ai ritiri di Magnussen e Grosjean. Buon quinto posto per Alonso: Nando è vivissimo, ha colto con astuzia e determinazione l’occasione per centrare un quinto posto un pò fortuito, ma che fa morale.
Siamo solo all’inizio.