Formula 1 e sostenibilità: un matrimonio (im)possibile

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Credits: Formula 1

Formula 1 e sostenibilità. Due termini che se messi a confronto possono sembrare un ossimoro, due cose diametralmente opposte. E sotto tanti punti di vista è proprio così. Ma con il mondo che sta cambiando velocemente , o per meglio dire, che sta peggiorando sensibilmente, da un punto di vista ambientale, anche questo sport necessità novità.

Il fascino della Formula 1 è indiscutibile. L’idea di viaggiare per il mondo, in tanti stati diversi, per correre e coinvolgere tanti appassionati diversi, di ogni genere, cultura ed età. La Formula 1 è anche sempre stato uno sport cosoto. Il più costoso di tutti. Per anni questo aspetto è quasi dato per scontato, e anche giustificato, per certi versi, ma ad oggi, non può più essere così.

Il mondo sta cambiando, sta peggiorando, come se fosse malato, a causa dell’erosione che l’essere umano gli sta provocando. Lo abbiamo – e lo stiamo – consumando troppo, come se le sue risorse fossero infinite, e come se le azioni dell’uomo non avessero delle concrete conseguenze. E invece le hanno. Eccome se le hanno. Negli ultimi anni il tema della sostenibilità e del rispetto del pianeta è sempre più venuto fuori, portando tantissimi settori economici – e non – a dover considerare questo aspetto e a doversi, per certi versi, reinventare. E lo stesso sta accadendo per la Formula 1.

E’ difficile cercare di rendere questo sport sostenibile. Basti pensare al DNA stesso della Formula 1, ovvero macchine che girano in una pista spingendo al massimo cercando di vincere. Monoposto con motori di altissimo livello tecnologico e meccanico, ma che chiaramente, consumano. Come ogni altra vettura che troviamo su strada. E allora come può una simile attività, incontrare i nuovi parametri di sostenibilità e rispetto dell’ambente, se in tutto quello che fa consuma e produce scarti dannosi per il pianeta?

@channelnewsasia How does Formula 1 racing affect the environment? Here’s what you need to know. #sgnews #f1 #formula1 #sustainability #climatechange ♬ original sound – CNA

Consumo del carburante per le monoposto. Consumo di carburante per tutti gli aerei necessari per il trasporto di oggetti e persone da un posto ad un altro. Spreco, di oggettistica ed altri materiali quando anche solo leggermente danneggiati o rovinati. Pneumatici e consumo di essi. Sarebbe una lista molto molto lunga, se la volessimo stilare, di tutti quegli elementi che nello sport sono causa di non-sostenibilità.

Ne sono consapevoli tutti. I piloti, gli addetti ai lavori, i tifosi. Lo stesso Sebastian Vettel, per dire, estremamente attento e coinvolto nel tema, potrebbe sembrare contraddittorio. Sostiene l’idea di essere tutti più green ed eco-friendly, ma allo stesso tempo pratichi (praticavi), lo sport meno sostenibile del mondo? La Formula 1 è piena di contraddizioni, ma anche una disciplina del genere, che con la sostenibilità c’entra ben poco, sta facendo passi in avanti. O almeno ci prova.

@addamaine Working towards the betterment of a sport you love is not what I consider hypocritical 🏎️🌈🌏 #f1 #formula1 #fyp #astonmartin #sebastianvettel #sustainability #racism #lgbt ♬ original sound – AddAMaine

No, non vedremo le vetture di Formula 1 diventare full electric. Per quello c’è la Formula E. Ma tanti saranno i cambiamenti che nei prossimi anni prenderanno piede con l’obiettivo di rendere la F1 uno sport green. Sarà possibile?

Net Zero Carbon 2030, questa è la nuova campagna lanciata proprio dalla Formula 1 per sensibilizzare e prendere una netta strada. Certo, il progetto è super ambizioso e complesso, pieno di ostacoli nel mezzo, ma la linea intrapresa è chiara. Anche la Formula 1 farà tutto il possibile per essere più sostenibile ed abbattere ogni tipo di emissione dannosa. Se pensiamo che però che – secondo uno studio del 2019 – la F1, in un intera stagione, emette più di 256.000 tonnellate di C02, l’idea di abbattere le emissioni parrebbe impossibile. Ma da qualche parte bisona pur iniziare…

Era l’estate scorsa, quando se ne è iniziato a parlare, e pian piano stanno prendendo piede i primi accorgimenti. L’obiettivo è ambizioso, ma non impossibile. Si vuole ridurre le emissioni di carbonio, introdurre un nuovo carburante 100% ecologico, ridurre l’uso della plastica e degli sprechi, con l’utilizzo di energie rinnovabili in tutti gli ambienti della Formula 1.

Alcune misure sono già in atto

L’impegno c’è, ed è serio. Basti pensare a quelle direttive già in vigore, nate proprio con questo scopo. Una su tutte, sicuramente il budget cap. Non vediamolo solo come un metodo per cercare di pareggiare tutti i team e rendere lo sport più competitivo. Certo, è così. Ma è anche un metodo per ridurre notevolmente i costi dello sport. Senza budget cap, specialmente le squadre con tante risorse, potevano spendere e spandere, cercare e provare nuove soluzione, che anche se potevano poi essere fallimentari, non rappresentava un problema.

Si butta via e si rifà. Giusto? No. Il primo passo deve essere proprio la riduzione degli sprechi, e questo ne è un esempio. Sostenibilità della Formula 1 che però non può dipendere solo da lei stessa. Anche i fornitori e colori che vi collaborano devono stare al passo. Ed è così che ha fatto Pirelli. Negli ultimi due anni sono cambiate le regole sulle termo coperte. Ragione? Ridurre l’uso di energia e quindi l’uso di risorse. Altra ottima decisione presa da questo sport, volta all’obiettivo eco-sostenibile.

@garagef1 The 2023 F1 calendar will cover 132,195 km or 82,142 miles. Between some of the European races the teams will actually drive so that distance may technically be slightly longer than what I’ve calculated. #formula1 #f1 #traveltiktok #animatedmap #f1calendar ♬ original sound – Shea Payne

E certi sono anche i cambiamenti del prossimo futuro. Nel 2026 avremo delle Power Unit totalmente nuove e rivisitate. Nuovi motori ibridi, di ultima generazione, che useranno carburane sostenibile al 100%. Innovazione che senza dubbio potrebbe interessare anche il mondo “normale” e le classiche vetture da strada.

Lo sport meno sostenibile del globo ha iniziato il suo processo di rivoluzione ed innovazione, verso un mondo più sostenibile e una società più consapevole e rispettosa. La cura dell’ambiente deve passare sia dai piccoli gesti del non buttare una plastica in mare, a questi grandi cambiamenti. Il fatto che uno sport così facoltoso e con un impatto globale così importante si stia aprendo a tutte queste accortezze, è molto importante. Anche solo per dare un immagine ed un modello da seguire. Se lo possono fare loro lo possono fare tutti.