Formula 1 a Brescia? La curiosa proposta di Italia Viva

Formula 1 Brescia

Credits: Franciacorta Karting Track Facebook

Una proposta azzardata e che già fa discutere, che punta non solo a rilanciare la città di Brescia ma anche a inserire una terza tappa italiana nel mondiale

Dopo Imola e Monzaci prova anche Brescia. La proposta arriva da Italia Viva che, all’interno di un fitto programma composto da differenti punti, ha avanzato l’idea di portare la Formula 1 a Brescia, sfruttando l’autodromo di Castrezzato. Un’idea che a primo impatto sembra folle, se non altro per i costi che generalmente il mondo del motorsport richiede per un’iniziativa di questo tipo.

Sulla carta, la storia gioca a favore di questa curiosa proposta: la prima edizione del Gran Premio d’Italia si è tenuta a Montichiari, comune bresciano appunto. Ma, di fatto, un evento della portata di 425 milioni di spettatori è un gran colosso da gestire, economicamente e strutturalmente. A livello puramente economico, sembra che la FOM richieda una tassa di ospitalità di 25 milioni. Ma non solo, per poter ospitare un Gran premio di Formula 1 è necessario anche ottenere l’omologazione FIA di grado 1, al momento posseduta solo da Monza, Imola, Fiorano e Mugello.

LA PROPOSTA DI ITALIA VIVA

Al momento, l’autodromo di Castrezzato si configura come un autodromo privato, gestito da Porsche. Autodromo di nome, ma non di fatto: attraverso le parole di Annarosa Terlenghi, coordinatrice provinciale che si è fatta portavoce di Italia Viva, “la proposta va considerata solo una dichiarazione spontanea e personale di un singolo, che non trova peraltro alcuna evidenza di contesto, essendo il circuito menzionato una struttura non più ascrivibile alla tipologia di Autodromo ma di Kartodromo, con tutte le sostanziali conseguenze che da questo ne derivano in termine di omologazione per le gare sportive“.

Insomma, è evidente come ci sia ancora molta confusione a riguardo, anche se Brescia si presterebbe bene come location per la Formula 1, considerando la storia della Mille Miglia e il bacino di numerose aziende automotive che proprio lì hanno trovato terra fertile. Si tratta, quindi, di una proposta che non ha ancora trovato il consenso giusto per essere avviata e che, al momento, ha bisogno di molti approfondimenti e considerazioni per essere presa sul serio.