Formula 1, a Baku si pensa a un circuito permanente
C’è già la data, il 17 luglio. Eppure nonostante manchino nemmeno dodici mesi al Gran Premio d’Europa che si terrà per la prima volta in Azerbaigian, tra le stradine della città simbolo di Baku, c’è anche chi non ha nascosto il suo disappunto per l’evento a quattro ruote. Non a tutti piace l’idea di vedere le monoposto di Formula 1 sfrecciare tra nella parte più caratteristica della città, ipotesi additata come troppo invasiva. Il progetto di un autodromo permanente è stato presentato dallo studio ChiZa Architectural Bureau, consorzio ingegneristico di Baku, che ha pensato a una proposta alternativa che permetterebbe di far gareggiare non soltanto la Formula 1.
Secondo le prime indiscrezioni, l’impianto a dovrebbe sorgere vicino al Zigh Airport includendo tutto quanto serve a una moderna infrastruttura come un ingresso che permetta una rapida uscita dallo stabilimento, parcheggi, tribune, pit-lane, garage, officine, sala stampa e hotel per piloti e altri addetti ai lavori. La pista potrebbe arrivare a misurare 5.160 metri disponendo di 15 curve, di cui 8 a destra e 7 a sinistra: «Abbiamo selezionato Capo Sultan, situato nella zona orientale della capitale, proprio dove finisce il Baku Boulevard. Come ingegneri e architetti, pensiamo che questo sia il posto ideale per l’evento – ha spiegato ai colleghi di Omnicorse.it il consorzio ingegneristico di Baku – Stando alle esperienze di altri Paesi, si può dire che nessuno abbia mai avallato la scelta di organizzare competizioni automobilistiche nel cuore della propria capitale. Ma questa è soltanto la nostra opinione personale al riguardo».
Alla base di questo progetto, dove però non è stato riscontrato alcun accordo col governo azero, c’è la necessità di spostare la gara dal cuore della metropoli che andrebbe a causare disagi non solo ai cittadini, ma anche a livello ambientale: «I nostri governanti hanno deciso di organizzare il Gran Premio all’interno della capitale – han continuato il pool di architetti – Il tratto di strada che attraversa la Città Vecchia di Baku è inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO e in qualità di architetti e professionisti, siamo totalmente contrari a questa decisione che riteniamo non pratica, né eco-friendly».