24 Hours of Le Mans

Il mondiale di Formula 1 che ci appresteremo a seguire nel 2016, non solo sarà ricordato come il mondiale del record di Gp presenti nel calendario (ben ventuno appuntamenti iridati) ma anche come un mondiale il cui calendario presenta un’implicita guerra ad un’altra realtà motoristica che si pone in alternativa alla Formula 1: la 24 ore di Le Mans.

In un passato non poi molto lontano, la popolarità di Le Mans, dopo i fasti degli anni ’60 e ’70, era scesa a tal punto da non rappresentare più un vero e proprio fastidio per il circus iridato. La classicissima francese era solita essere effettuata in concomitanza col Gp del Canada di Formula 1 che, in Europa, veniva trasmesso in prima serata. Negli ultimi anni, invece, le leggendarie sfide tra Audi e Peugeot prima e tra Audi e Toyota e Porsche poi, hanno suscitato un grande interesse nei confronti dell’Endurance (che, nel frattempo, è tornato ad avere un campionato con validità mondiale) a tal punto da portare piloti di Formula 1 come Fernando Alonso, Jenson Button, Mark Webber e, soprattutto, Nico Hulkenberg, ad avvicinarsi al mondo della 24 ore, a disputarla e a vincerla. Proprio come accadeva negli anni ’60. Tuttavia, in questi ultimi anni, Le Mans e Formula 1 hanno sempre evitato di pestarsi i piedi a vicenda inserendo i due eventi nella stessa data.

La vittoria di Hulkenberg alla 24 ore della Sarthe e la conseguente popolarità che è seguita sia per  l’evento che per il pilota, devono aver dato fastidio a qualcuno. Per esempio a Mister E. Pensiamo sia lecito farsi queste domande se, dopo anni di non belligeranza, torna ad esserci un Gp di Formula 1 in concomitanza con la 24 ore: il Gp di Baku, disegnato dal solito Tilke (sai che roba) e piazzato il 19 giugno 2016, stesso giorno della maratona di Le Mans. Il vincitore dell’edizione 2015 della 24 ore, Hulkenberg, aveva già dichiarato di voler difendere il suo primato a Le Mans anche nel 2016. Che sia proprio questa la vera ragione di questo sgambetto di Ecclestone all’Aco? Forse il suo intento è quello di arginare un flusso migratorio di piloti di Formula 1 che vede Hulkenberg e Webber in testa ma che potrebbe vedere anche piloti d’alto rango come Alonso e Button in futuro? Non possiamo saperlo. Di certo l’Automobile Club de l’Ouest pare non l’abbia presa bene e che, tra i corridoi dell’Automobile Club posto dietro le tribune centrali di Le Mans, si parli di costernazione nei confronti di questa decisione presa dai vertici della Formula 1. C’è da credergli.