Formula 1 2015: i voti dei bocciati
Non si può archiviare una stagione di Formula 1 senza prima assegnare i voti di fine anno. Ecco le pagelle delle 10 scuderie e dei 22 piloti che si sono dati battaglia durante il campionato 2015 (qui i promossi).
VOTO 5:
KIMI RAIKKONEN: 4° con fatica, dietro a Vettel e davanti a Bottas, suo presunto sostituto. Difendibile solo se considerato seconda guida: subisce il compagno in gara come nessuno, centra 3 podi contro i 13 di Vettel (e i 2 di Massa). Il finlandese delude ancora le aspettative: rinnovo immeritato, con buona pace di Leo Turrini…
NICO HULKENBERG: appassito dopo 4 anni di Force India, prende una boccata d’aria fuori dal Circus e vince la 24 Ore di Le Mans 2015. A differenza di Perez rimanda continuamente l’appuntamento col podio. In F.1 dal 2010, sempre tra i migliori, mai in un top team. Il tedesco ritroverebbe lo slancio agonistico con nuove sfide.
FERNANDO ALONSO: il più penalizzato dell’anno per guai meccanici (13 penalità); per la prima volta in carriera ha meno punti del compagno; però la Ferrari… è arrivata ancora seconda! In attesa che vinca la scommessa McLaren, di Fernando vanno ricordati i disperati team radio e quando in Ungheria spinse la macchina ai box.
WILL STEVENS: il più lento tra i lenti. Entrambi i debuttanti al suo fianco sono risultati più efficaci in gara. Per grossi problemi tecnici non prende parte ai primi due Gran Premi della stagione, poi non va oltre il 13° posto come miglior piazzamento. Perde il confronto sotto tutti i punti di vista con il terzo pilota Rossi: figuraccia.
ROBERTO MERHI: il debuttante regala alla Marussia il miglior risultato stagionale con il 12° posto di Silverstone, proprio nella gara di casa della scuderia. Però lo spagnolo non è stato in generale più veloce di Stevens: si può dire che, per la proprietà transitiva, sia anche lui peggiore della riserva Rossi?
RED BULL: prima stagione senza vittorie dal 2008 e le responsabilità non sono né dei piloti né, stranamente, dell’affidabilità. Gli anglo-austriaci danno subito la colpa alle scarse power unit Renault, ma è anche la macchina ad avere problemi: la Toro Rosso con lo stesso motore le è stata spesso davanti. Si prospettano tempi duri…
LOTUS: pochi soldi, pochissimo sviluppo, sprecate le power unit Mercedes. Sarà colpa di Maldonado ma è la squadra che ha percorso meno giri, nonostante la Marussia non abbia corso in Australia. I KO in gara sono 16 in 19 GP. Lontana 109 punti dalla Red Bull-RENAULT e 58 dalla Force India-MERCEDES! E’ sul podio a Spa.
VOTO 4:
PASTOR MALDONADO: se c’è un incidente nei primi giri, lui è sempre coinvolto: 9 ritiri su 19 GP sono un primato stagionale. Chiude con gli stessi punti di Nasr, battuto sonoramente dal compagno. Uomo onesto, pilota appoggiato dagli sponsor ma inaffidabile per la F.1. Sua la velocità massima del 2015: 366.4 km/h in Messico.
MARCUS ERICSSON: tra i piloti a punti è ultimo (9 punti), addirittura dietro alla coppia McLaren e lontanissimo dal compagno di squadra, esordiente, Nasr (27). Lo svedese, sempre ben supportato dai suoi connazionali, con la Sauber eguaglia le prestazioni del 2014, quando guidava l’insignificante Caterham.
SAUBER: sorprende nei test sfruttando bene i motori Ferrari; nei primi tre GP porta due volte entrambi i piloti a punti. Alla fine però gli svizzeri chiudono appena 9 punti davanti alla McLaren e il budget non giustifica la netta involuzione. Incredibile il caos giudiziario con van der Garde, pilota scaricato alla vigilia del campionato.
MARUSSIA: la squadra ha corso con i motori Ferrari 2014. In fondo al gruppo ad ogni sessione, i suoi piloti hanno potuto almeno vedere quasi sempre il traguardo (solo 3 ritiri, come la Mercedes). Nel 2016 gli inglesi godranno delle power unit Mercedes e di alcune componenti della Williams: se la vedranno col nuovo team Haas.
VOTO 3:
MCLAREN: viene tradita dalla partnership con Honda. La Renault dimostra come sia complicato azzeccare questi motori ibridi, dunque alla Honda va data più di una chance. Però pochi miglioramenti durante l’anno e troppi ritiri, come troppi sono stati i silenzi sul misterioso incidente di Alonso durante i test invernali di febbraio.
SENZA VOTO:
KEVIN MAGNUSSEN: non fa in tempo a cedere il sedile ad Alonso, che si ritrova in Griglia al primo GP della stagione per sostituirlo. Il fine settimana del danese è però un incubo: ultimo nelle qualifiche, mentre in gara non può neanche partire in seguito ad un guasto. Già dalla gara successiva torna al ruolo di collaudatore.
La “foto di classe” scattata durante l’ultimo GP stagionale ad Abu Dhabi (EAU)