Credits: Mercedes AMG F1 Media

Dopo la controrivoluzione del Gran Premio del Giappone, la Formula 1 ha ritrovato i canonici valori in campo ed è pronta a tornare per la seconda volta a Sochi, in Russia.

Come lo scorso anno, a Suzuka Lewis Hamilton ha assestato un sorpasso decisivo ai danni di Nico Rosberg, alla solita prima curva. 12 mesi fa Lewis si distinse per una manovra all’esterno sotto la pioggia, che diede all’inglese 25 punti e lo slancio per chiudere trionfalmente la stagione. Quest’anno invece Nico si è fatto beffare alla partenza. Dopo lo smacco all’esterno, a Sochi 2014 Rosberg si presentò in curva 1 con le ruote bloccate, per una staccata disperata quanto vana, cercando la rivincita nei confronti del compagno. Domenica prossima invece a Nico non si chiede di riaprire un Mondiale quasi del tutto compromesso, ma di offrire una prova di forza, in una stagione in cui è stato troppo spesso remissivo e nell’ombra del bicampione del mondo.

Ma continuiamo i confronti tra l’attuale e la passata stagione, anche dal punto di vista dei numeri e delle classifiche iridate.

La Mercedes nel 2014 si aggiudicò il titolo costruttori proprio in Russia, grazie ai 479 punti della coppia Hamilton-Rosberg. Oggi le Frecce d’argento hanno 506 punti, con il Cavallino a 169 lunghezze, mentre la Red Bull era nel 2014 a meno 174.

Lewis Hamilton ha incrementato il suo punteggio, seppur le vittorie siano state quasi le stesse (8 nel 2015, 7 nel 2014). La differenza l’inglese l’ha fatta nei piazzamenti e soprattutto limitando i ritiri: 1 (Singapore) contro 3 (Australia, Canada, Belgio).

Lewis è stato implacabile anche al sabato in questa stagione, bissando in anticipo il trofeo per chi totalizza il maggior numero di pole position nell’arco della stagione. Infatti l’inglese è già a quota 11, Rosberg segue lontano a 2, mentre Vettel ha strappato una sola pole. Nel 2014 Rosberg aveva invece saputo impensierire il compagno di squadra dal punto di vista velocistico, tanto è vero che dopo 14 gare il tedesco aveva 7 piazzamenti al palo contro i 6 del rivale (e uno Massa).

Lewis Hamilton: 277 (1°) – 241 (1°) – (+36 punti)
Nico Rosberg: 229 (2°) – 238 (2°) – (-9 punti)
Mercedes: 506 (1^) – 479 (1^) – (+27 punti)

NOTA: in corsivo i punteggi 2014

 
A Maranello l’obiettivo delle due vittorie stagionali è stato raggiunto, e poi superato dall’autorevole successo di Singapore. Nonostante Kimi Raikkonen continui ad essere la brutta copia del campione che correva con la Lotus o con la Mclaren, la Ferrari vanta un incremento di 159 punti; è la squadra che ha migliorato di più rispetto a 12 mesi fa. Da sottolineare inoltre come i ferraristi siano andati a podio 12 volte su 14 uscite, mentre lo scorso anno si era appena a 2 dopo 14 GP.

Sebastian Vettel ha ribaltato i pronostici: chi l’avrebbe mai detto che il passaggio dalla Red Bull 2014 alla Ferrari 2015 gli avrebbe consentito di guadagnare 94 punti? Mentre nel 2014 c’erano stati Massa e Ricciardo a interrompere il dominio Mercedes, ad oggi Vettel è il solo “non Mercedes” ad aver centrato una pole ed una vittoria.

Sebastian Vettel: 218 (3°) – 124 (5°) – (+94 punti)
Kimi Raikkonen: 119 (4°) – 45 (11°) – (+74 punti)
Ferrari: 337 (2^) – 178 (4^) – (+159 punti)

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Sebastian Vettel (28) e Lewis Hamilton (30) scherzano al termine della premiazione sul podio di Suzuka

Fuori dai punti negli ultimi due GP, Felipe Massa è finora stato autore di una stagione migliore rispetto a quella 2014, costellata da problemi e incidenti durante la prima parte di stagione. La Williams, a causa anche di un budget ridotto, ha incrementato i punti più per la costanza di rendimento che per le prestazioni delle sue vetture. La FW37 non riesce ad adattarsi a tutti i tracciati alternando sorprendentemente i risultati.

Non si capisce se Valtteri Bottas sia invece un pilota sopravalutato o se gli si sta chiedendo troppo considerato il mezzo che ha tra le mani. Il finlandese ha 3 podi in meno del 2014 e per larga parte del campionato è stato alle spalle dell’ex ferrarista Massa: poco per chi ambiva a sostituire Raikkonen, ma i meccanici e gli strateghi della Williams sono da tempo tra i peggiori del Circus.

Felipe Massa: 97 (6°) – 65 (9°) – (+32 punti)
Valtteri Bottas: 111 (5°) – 122 (6°) – (-11 punti)
Williams: 208 (3^) – 187 (3^) – (+21 punti)

 
La Red Bull 2015 ha preso il posto della Ferrari 2014. Quarta forza del Mondiale, paga le carenze della Renault con la quale ha interrotto bruscamente il rapporto di collaborazione per le prossime stagioni. Il numero di podi si è ridotto da 10 a 3. Eppure se la Toro Rosso, anch’essa motorizzata Renault, ha migliorato il proprio punteggio, significa che anche il progetto RB10 non è all’altezza.

Daniel Ricciardo è il grande assente di questa stagione, ovviamente insieme ad Alonso. L’australiano lo scorso anno sorprese tutti battendo Vettel a parità di macchina, nel 2015 invece il tedesco si è preso la rivincita, ricoprendo lui il ruolo di “anti Mercedes”. Il miglior risultato per entrambi i piloti Red Bull è comunque un secondo posto.

Daniel Ricciardo: 73 (7°) – 181 (3°) – (-108 punti)
Daniil Kvyat: 66 (8°) – 8 (15°) – (+58)
Red Bull: 139 (4^) – 305 (2^) – (-166 punti)

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La Red Bull di Daniil Kvyat (21) distrutta dopo il grave errore del pilota russo durante le qualifiche del GP del Giappone

Dopo la Red Bull terminano le squadre a tripla cifra nel costruttori e si apre una voragine tra un “campionato di serie A” e uno “di serie B”. E quando si parla di seconde linee spicca come al solito la Force India, motorizzata Mercedes anche quest’anno. Oggi davanti in classifica a Lotus e McLaren, gli anglo-indiani hanno lanciato la VJM08 in ritardo perdendo punti nelle prime corse. Ora i risultati incominciano ad arrivare ma il deficit di punti iniziale resta difficile da colmare.

Il miglior piazzamento del team, ad oggi, è quello ottenuto da Sergio Perez, ovvero un 5° posto in Belgio; nel 2014 il messicano riuscì invece a salire sul gradino più basso del podio già alla terza gara del campionato.

Nico Hulkenberg, rassegnato come Bottas per essere stato accostato alla Ferrari in un primo momento, salvo poi venir riconfermato dalla propria scuderia, sta vivendo una fase di carriera poco stimolante, ormai disilluso e sopravanzato da piloti più giovani nella corsa ai top team.

Nico Hulkenberg: 38 (11°) – 72 (8°) – (-34 punti)
Sergio Perez: 39 (10°) – 45 (10°) – (-6 punti)
Force India: 77 (5^) – 117 (5^) – (-40 punti)

 
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