Flowgate 2014: quando lo scandalo tocca il flusso di carburante

Anno nuovo ma vita vecchia! Dopo esserci sorbiti i vari scandali che ormai accompagnano le stagioni di Formula 1 a braccetto, tempo di appena un Gran Premio, quello d’Australia, che la solfa inizia. Quello che ha tutte le carte in regola per caratterizzare la stagione 2014 prende il nome di Flowgate e riguarda la pesante esclusione di Daniel Ricciardo dalla gara di casa, chiusa sul podio in seconda posizione, per il consumo irregolare di carburante che ha ecceduto il limite fissato in 100 kg/h. Il team austro-britannico è stato accusato di aver violato l’articolo 3.2 del Regolamento Sportivo e l’articolo 5.1.4 del regolamento tecnico di Formula 1, ma la Red Bull non ci sta e ha fatto sapere, attraverso un comunicato stampa, che farà ricorso.

Ora bisognerà capire se la colpa è dovuta a un’anomalia del flussometro prodotto dalla Gill Sensors, oppure se la responsabilità è da imputare proprio al team di Milton Keynes. Anche se ancora la situazione è quindi ancora sub-judice, la nuova classifica stilata dopo l’esclusione di Ricciardo vede confermata la vittoria di Nico Rosberg con le due McLaren a podio, Kevin Magnussen, secondo, e Jenson Button, terzo, con Alonso che recupera due punti in più in classifica passando dalla quinta alla quarta posizione.

Anche se la Red Bull non sembra non aver dubbi sulla legalità del flusso di carburante della RB10 numero 3, la Federazione è partita all’attacco dichiarando come il team di Milton Keynes avrebbe ignorato ripetuti avvisi di ridurre il flusso in gara proprio sulla monoposto dell’australiano. La Fia aveva chiesto agli uomini della Red Bull di sostituire il sensore dopo le qualifiche, in regime di parco chiuso, a seguito di rilevazioni anomale riscontrate durante le sessioni di libere del venerdì. Il perché della polemica nasce perché il sensore degli uomini di Milton Keynes non è quello omologato dalla Federazione, ma uno prodotto dalla Gill Sensors: ecco perché la Red Bull avrebbe violato non solo la direttiva sportiva, ma anche quella tecnica che prevede l’utilizzo esclusivo del sensore omologato dalla Fia.

Ecco svelato il perché della lettera informale che Luca di Montezemolo, numero uno della Ferrari, ha indirizzato ai tifosi della Rossa proprio alla vigilia del Gran Premio d’Australia. Il presidente del Cavallino Rampante ha mandato un velato messaggio alla Federazione dove richiedeva «controlli attenti e inflessibili» per evitare che alcuni team riescano ad aggirare le regole. La prima guerra di carte bollate ha preso ufficialmente il via.