Flowgate 2014: la Gill Sensors risponde alla Red Bull
La saga che sembra non avere fine. Dopo l’esclusione della Red Bull numero 3 di Daniel Ricciardo dal Gran Premio d’Australia per il consumo irregolare di carburante che ha ecceduto il limite fissato in 100 kg/h, è partito un diretto botta e risposta tra team anglo-austriaco e Federazione internazionale che ha accusato gli uomini di Milton Keynes di aver violato l’articolo 3.2 del Regolamento Sportivo e l’articolo 5.1.4 del regolamento tecnico di Formula 1. La Red Bull ha affermato che avrebbe fatto ricorso, ma, alla visione delle carte ufficiali, l’unico modo per dimostrare la propria innocenza davanti all’organo che governa il Circus sarebbe riuscire a portare delle prove contro la Gill Sensors, l’azienda fornitrice del sistema di rilevamento del flusso di benzina.
Dopo le esternazioni di Christian Horner arrivate a seguito della conferma della squalifica di Ricciardo, giunte tramite comunicato ufficiale, la Gill Sensors, denigrata per aver fornito un flussometro non adeguatamente studiato, ha deciso di rispondere alle accuse del team principal della Red Bull: «Dopo il Gp d’Australia la FIA ci ha dato un giudizio positivo in merito alla performance della nostra apparecchiatura esprimendo altresì fiducia nel misuratore che incontrerebbe perfettamente la specifiche di accuratezza ricercate – si può leggere nella nota ufficiale – Ci teniamo a precisare che lo sviluppo dello strumento, che si avvale di tecnologia ad ultrasuoni, è stato portato avanti con la consultazione di diversi team per avere un parere interessato su design e funzionalità e che la sua taratura è affidata ad un organo terzo».