Florsch contro la Formula 1: “Troppe chiacchiere e pochi fatti”

Florsh contro la Formula 1 Troppe chiacchiere e pochi fatti

Credits: Sophia Florsch, Twitter.com

Le parole sono vane se non seguite dai fatti. La Florsch riapre così il dibattito sulla presenza femminile nel Motorsport

Al predicare bene deve anche necessariamente seguire un razzolare altrettanto ammirabile. Succede così, o almeno dovrebbe, anche in Formula 1 e nel mondo del Motorsport in generale, che si fa promotore di diritti universali, ma che poi finisce di rimanere impantanato negli stessi schemi ripetuti negli anni. E’ questo che la pilota Sophia Florsch rimprovera anche alla Classe Regina, rea di non fare abbastanza per una vera inclusione delle donne tra i suoi protagonisti in pista.

La giovane tedesca ha infatti parlato di come il suo nome sia stato più spesso associato al terribile incidente da lei subito quattro anni fa che alle prodezze sull’asfalto.

Il terribile incidente del 2018 e il futuro in Formula 1

Era il 18 novembre 2018 quando, durante il GP di Macao, Cina, in seguito a un contatto di gara, la vettura guidata dalla Florsch prende il volo e si schianta oltre la pista, sulla postazione dei fotografi. La pilota aveva al tempo riportato una frattura spinale, poi prontamente operata. Su quell’episodio, Sophia ha dichiarato: “Il Motorsport va veloce. L’incidente mi ha dato attenzione, ma in senso sportivo non è stato un passo avanti“.

Il problema per lei, che negli anni si è sempre battuta per una maggiore inclusione delle donne nelle competizioni automobilistiche, è l’enorme divario tra promesse e realtà. “Le squadre si adornano di piloti ma non hanno reali possibilità“, ha infatti raccontato al quotidiano Merkur di Monaco, “Sono usati per giustificare leitmotiv moderni e chic come ‘Noi promuoviamo le donne e l’uguaglianza’. In effetti, spesso è solo un impegno calcolato a buon mercato con per lo più nessun reale supporto a livello di inclusione sportiva su un equo campo di gioco“.

Nel 2022, la Florsch prenderà parte all’European Le Mans Series, ma tiene a precisare che il suo vero obiettivo è tornare alle monoposto e guidare in Formula 1, che rimane il suo sogno per eccellenza: “All’età di 21 anni posso e devo continuare a perseguire questo obiettivo. Con un budget elevato sarebbe veloce, invece con uno piccolo a volte devi prendere altre strade. Sto però combattendo e credo fermamente che ci sia un futuro. A un certo punto, l’investimento ripagherà“, ha poi concluso la tedesca.