Ferrari, Vasseur è già ai ferri corti. 2023 a rischio?

Vasseur sprint

Credits: Scuderia Ferrari twitter

Il Mondiale 2023 di Formula 1 è cominciato nel peggiore dei modi per la Ferrari. E non solo dal punto di vista sportivo. Vasseur sarebbe già ai ferri corti con la dirigenza

Nessuno si aspettava un inizio di campionato così da parte della Ferrari. L’era di Frédéric Vasseur a Maranello è cominciata appena due mesi fa eppure, dopo appena sessanta giorni dal suo insediamento, il manager francese si troverebbe già ai ferri corti con l’alto dirigenza della casa automobilistica italiana.

Secondo quanto pubblicato questa mattina dai colleghi del Corriere dello Sport, le prestazioni non entusiasmanti mostrate dalla SF-23 a Sakhir rappresenterebbero solo la punta dell’iceberg. Come se la mancata competitività non fosse già un grattacapo sufficiente, la Ferrari rischierebbe seriamente di implodere. Una vicenda che, se dovesse compiersi, andrebbe ulteriormente a macchiare la stagione di Charles Leclerc e Carlos Sainz.

A preoccupare in quel di Maranello sarebbe una “frattura tra Vasseur e l’amministratore delegato Benedetto Vigna“. A scriverlo è stato Fulvio Solms proprio sul quotidiano sportivo. Una situazione che andrebbe a minare stabilità, equilibrio e unità che si è raggiunta all’interno della Gestione Sportiva. La crepa, quindi, è da ricercarsi nei rapporti tra l’attuale Team Principal della Ferrari, Frédéric Vasseur, che dal 9 gennaio ha preso il posto di Mattia Binotto, con l’amministratore delegato Benedetto Vigna.

Vasseur vuole carta bianca

I motivi di questa rottura riguarderebbero le possibilità decisionali dello stesso Vasseur. Non è un segreto che, rispetto ai predecessori, il manager francese avrebbe avuto meno potere decisionale dovuto a una ridistribuzione delle competenze suddivisa tra più figure.

Già dal momento del suo insediamento Vasseur aveva chiesto la delega sugli sponsor e gli fu negata rimanendo nelle mani di Vigna che, nel marzo 2021, l’aveva levata anche a Binotto. Una storia analoga è avvenuta anche per quanto riguarda le comunicazioni dove il responsabile, Thomas Hofmann, non riferisce all’attuale Team Principal ma a Charlie Turner, capo comunicazione.

L’insoddisfazione di Vasseur sarebbe letteralmente esplosa a Sakhir. Complice forse anche il ritiro inatteso di Leclerc e il mancato podio di Sainz. In occasione del primo Gran Premio del 2023, l’attuale Team Principal della Ferrari si sarebbe lamentato dei limiti che presenta il suo ruolo con alcune persone. Anche se non ci sono certezze al riguardo, le esternazioni, quasi pubbliche, oltre a nascondere un certo senso di frustrazione nei confronti dell’attuale modo di procedere adottato dalla Ferrari.

Potrebbe anche essere che Vasseur abbia sentito il bisogno di alzare la voce per difendere il Cavallino Rampante, sezione Formula 1. Perché, da quando John Elkann è diventato Presidente della casa automobilistica, sentimento comune ha lasciato trasparire che, mese dopo mese, la Ferrari di Formula 1 fosse vista solo ed esclusivamente come un’appendice dell’azienda.
L’autonomia della Scuderia di Formula 1, firmata nel luglio 1969 a seguito di un accordo tra il Drake e Gianni Agnelli, è stata cancellata dallo stesso Elkann. Anche se Binotto, stando a quanto lascia trasparire Solms, ci avesse sempre messo la faccia per difendere i propri ingegneri, anche quando sbagliavano, ora i tecnici in quel di Maranello non si sentirebbero più tutelati.

Sanchez, il primo di tanti addii?

E a far capire un minimo l’atmosfera che si respira in quel di Maranello ci si è messo il fuggi fuggi del capo degli ingegneri David Sanchez. Ma, a differenza di quanto appreso nei giorni scorsi, si evincerebbe che l’aerodinamico non sarebbe stato messo alla porta dalla Ferrari, ma avrebbe deciso di spontanea volontà di divorziare dal Cavallino.

Una situazione che, se trovasse mai delle conferme nei prossimi mesi, potrebbe causare un imbarazzante effetto boomerang sulla Scuderia Ferrari di Formula 1. Sbagliato pensare che a farne le spese potrebbero essere le alte sfere dell’azienda. Un clima irrespirabile rischierebbe di andare a condizionare in maniera indelebile il campionato 2023 di Formula 1. Problemi di affidabilità e degrado delle gomme, in questa stagione, potrebbero essere l’ultimo dei problemi in casa Ferrari.