Ferrari: “Nuove vetture difficili da interpretare”

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Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Il 2022 ha visto tornare al vertice la scuderia Ferrari, che ha comunque affrontato non poche difficioltà nell’arco della stagione. Che monoposto vedremo nel 2023?

Il momento che tanti appassionati aspettavano. Tornare a tifare e gioire per la rossa dopo anni di sofferenza, senza podi ne vittorie. Il 2022 è iniziato con il botto per la Scuderia di Maranello, che poi, però, nell’arco della lunga stagione, si è un po’ persa, tra strategie e performance non all’altezza. Per essere il primo anno di questa nuova generazione di vetture, può anche essere comprensibile, vista la mole di novità introdotte in questo sport. Ed è proprio l’elemento messo in luce da Jock Clear, senior performance engineer di Ferrari.

In una recente intervista a Motorsport, infatti, ha fatto trapelare la difficoltà nella comprensione della macchina che ha avuto ed ha tutt’ora Ferrari. “Alcuni team riescono a trovare più facilmente le performance rispetto ad altri. E il motivo di ciò è per noi un vero mistero. Questo spiega quanto difficile sia il nostro lavoro. Studiare, analizzare i dati, talvolta non ci porta alla totale comprensione della vettura.”

Clear: “Cali della nostra F1-75 inspiegabili”

E’ proprio questo il messaggio che ha voluto far passare Clear. In una stagione completamente nuova, con nuove regole e componenti, non sempre è stato semplice capire cosa effettivamente non funzionasse sulla monoposto, e di conseguenza come porvi rimedio. “Onestamente” – ha detto Clear – “non abbiamo tutte le risposte, e tutt’ora non siamo stati in grado di capire fino in fondo cosa non abbia funzionato a SPA. A Monza, invece, la monoposto ha reagito meglio, e quel Gran Premio ci ha permesso di scoprire qualcosa di più sul disastro in Belgio.”

Sono sicuro che nelle restanti gare della stagione capiremo ancora meglio la nostra vettura e scopriremo ancora cose nuove. Ci sono numerose aree in cui devi tirare quasi ad indovinare. L’apprendimento sarà continuo, ma non graduale, e tutti i team l’hanno capito. Per cui c’è da aspettarsi di tutto“. Così il capo ingegnere della Ferrari ha provato a dare una spiegazione ai numerosi alti e bassi della squadra di Maranello.

Per diverso tempo, specialmente nella prima parte della stagione, la Ferrari ha avuto la monoposto più performante. Ricordiamo Barcellona, Monaco, Ungheria, tutte occasioni in cui la F1-75 avrebbe potuto tranquillamente finire sul gradino più alto del podio. Cosa che poi, puntualmente, non è mai accaduta in nessuna delle tre occasioni. Ma questa è un altra storia.

Fatto è che, nell’arco di questo 2022, abbiamo visto la Ferrari con diversi abiti addosso. I risultati sono stati molto altalenanti, così come le prestazioni della vettura, che in determinate circostante sembrava fortissima al venerdì e al sabato, per poi buttare via tutto la domenica. Ed è esattamente questo il quesito che si stanno portando dietro. Spesso nemmeno lo stesso Binotto riusciva a spiegarsi il perché in gara la sua F1-75 perdesse quanto di buono dimostrato nel resto del weekend.

Una monoposto – dunque – di difficile comprensione, per aerodinamici ed ingegneri. Che possa, a questo punto, essere di buon auspicio questo fallimentare 2022, per la prossima stagione? Si punterà alla costruzione di una monoposto di più semplice comprensione? Difficile trovare delle risposte a suddette domande, anche perchè siamo solo all’inzio di questo nuovo regolamento tecnico, che tanto ancora ha da offrire a tifosi, piloti e addetti ai lavori…