Formula 1 Interviste F1world incontra…Raffaele Marciello 3 Giugno 2020 Federica Coglio Credits: Raffaele Marciello twitter Nel suo nono appuntamento, F1World incontra Raffaele Marciello Il giovane Raffaele Marciello, classe 1994, ha scoperto la passione per i motori fin da giovanissimo. Nel 2009 diventa membro della Ferrari Driver Academy. Durante gli anni nel vivaio di Maranello, vince il campionato di Formula 3 Europea. Nel 2015 viene chiamato ad essere terzo pilota per Sauber in Formula 1. Da quel momento, Raffaele compie diverse esperienze anche nella categoria Gran Turismo, vincendo a Macao nel 2019. Il futuro si prospetta brillante per questo giovane poliedrico. Come è nata la tua passione per le 4 ruote? È nata abbastanza presto, avevo circa 3 anni e mezzo. Mio padre è stato sempre un tipo molto appassionato di go kart e di gare, anche se lui non ha mai corso. Lui era un camionista, ora gestisce una ditta di trasporti, quindi sono sempre stato in quel mondo ecco. Quando ero molto piccolo mi ha messo sui go kart e così ho iniziato. La prima coppa l’ho vinta ad aprile del 99’, io sono nato nel 94’, ero abbastanza piccolo, sono stato piuttosto precoce. Nel 2009 sei diventato parte della Ferrari Driver Academy. Quindi ti chiedo, come è stata la tua esperienza nel vivaio di Maranello? Sono entrato nella FDA a fine 2009, sono stato tra i primi ad essere preso, insieme a Jules Bianchi. Sono rimasto fino a fine 2015. Come esperienza è stata molto bella: sono andato a vivere a Maranello a solo 15 anni, mi sono trasferito abbastanza presto. Ho voluto fare tutte le cose possibili: allenamento fisico, allenamento mentale, simulatore. È stata comunque una bella esperienza in complesso, ho imparato tanto e sicuramente mi ha fatto davvero crescere. È stato molto interessante essere a contatto con un team così importante di Formula 1 così giovane. Per quanto riguarda l’allenamento mentale che tu hai citato, come ti hanno formato? Io penso che la forza mentale ce l’hai o non ce l’hai. Io sono sempre stato un tipo molto tranquillo prima delle gare. Come allenamento mentale, per quanto riguarda l’ansia io ho dovuto fare meno. Mi hanno insegnato tecniche di respirazione, tempi di reazione e metodi simili. Diciamo che la base deve essere comunque buona, se tendenzialmente hai un carattere che tende ad agitarsi spesso, è difficile che riuscirai ad essere totalmente tranquillo prima della gara. Io sono stato fortunato, riesco a gestire la pressione abbastanza bene, non ho avuto grossi problemi. Dal 2015 sei stato chiamato ad essere terzo pilota per Sauber in Formula 1, come hai vissuto questa esperienza nella classe regina? Ero già a contatto con la Formula 1 dall’incidente di Jules, ho preso un po’ il suo posto con Ferrari facendo i test nel 2014 ad Abu Dhabi. È stato molto bello, anche se devo dire che il 2015 per Sauber non è stato un anno così fortunato. Durante l’anno non hanno portato molte novità, i meeting erano sempre simili. Se fossi stato terzo pilota per un team dove c’era più sviluppo, avrei imparato ancora di più. Sicuramente è stato un anno molto impegnativo, dato che facevo anche GP2, e gestire i weekend di GP2 con le prove libere di Formula 1 era un po’ complicato. È stato però molto bello, tra l’ambiente ed i meeting. In complesso è stata davvero una bella esperienza. Cosa cambia nel passaggio tra le formule minori e la Formula 1? Come cambiano l’organizzazione ed il modo di lavorare? Nelle formule minori c’è una persona che ti fa l’80% del lavoro, come il tuo ingegnere, mentre in Formula 1 è completamente diverso. Sei parte integrante del team. Altra differenza, nelle formule minori sali sulla monoposto, giri e puoi andare via. In Formula 1 è utile conoscere di più le persone che lavorano con te. Per il resto, come procedimenti ed organizzazione, formule minori e Formula 1 sono abbastanza simili. Ci sono solo più persone che ti circondano. Qual è stato il momento, o il ricordo, più bello della tua carriera, fin ora? Ne ho avuti tanti. Sono soddisfatto, ho fatto molto e ho molti bei ricordi. Sicuramente quando ho vinto il campionato in Formula 3 europea nel 2013, quando ho vinto lo scorso anno a Macao, il primo contratto come pilota ufficiale, il primo test in Formula 1 con la Ferrari. Pur essendo relativamente giovane, ho vissuto già molti bei momenti, e spero di viverne altri. Torniamo al presente. In questo periodo di lockdown dovuto all’epidemia di Covid-19, il virtuale sta spopolando tra i piloti. Che opinioni hai a riguardo? Io correvo virtualmente già da prima, sono sempre stato molto appassionato di videogiochi e cose simili, avevo già il simulatore a casa. Sinceramente per me non è cambiato nulla, ho sempre giocato con i miei amici, ho sempre fatto gare virtuali. Adesso è più moda che altro. Appena ricominceremo a fare le gare tanti abbandoneranno questa alternativa e rimarranno i soliti che ci sono sempre stati. Personalmente, a me è sempre piaciuto, ma l’ho sempre visto più come un gioco, un divertimento. Gare veramente serie non le ho mai fatte sul simulatore. Cerco di non mettermi in situazioni più grandi di me ecco. Hai 25 anni, stai avendo una carriera brillante, progetti per il futuro? Ora come ora sono contento così. Ho corso in piste molto belle, ho ancora degli obiettivi, come cercare di vincere la 24h del Nurburgring e la 24h a Spa, che sono due gare molto importanti in GT3. Io sono un appassionato generale di Motorsport, mi piacciono quasi tutte le gare. Mi piacerebbe addirittura fare anche la Dakar. Sono aperto a tutto, perché a me piace veramente tanto correre. Non ho programmi se non di vincere tutto il possibile, anche se sono già contento qui dove sono, posso dire che adesso i motori sono il mio lavoro. 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