© Mercedes Press Area

Il tracciato canadese intitolato a Gilles Villeneuve è un circuito molto veloce, con molte frenate importanti che mettono a dura prova la resistenza meccanica di molte componenti delle monoposto di F1.

Concettualmente il circuito del Canada è diametralmente opposto a Montecarlo in cui i team, dopo Barcellona, portano molte novità tecniche, anche se siamo in ambito extraeuropeo.

La Ferrari, in cerca di una ritrovata vittoria, è il team che più di tutti porta novità quest’anno: la SF71-H è una macchina in continua evoluzione e nemmeno qui in Canada a Maranello si son fermati. Nuovi in ogni elemento sono infatti i bargeboard, interamente privi di vernice rossa, per mascherarne al meglio la forma agli avversari. La loro funzione è quella di pulire e indirizzare al meglio i flussi nella zona fra pance e sospensioni posteriori. Lo studio di questa componente è ovviamente anche ponderato nel generare il minor drag possibile. 

Ferrari bargeboard

Sempre per minimizzare al massimo la resistenza all’avanzamento, rimossa dall’ala posteriore la deck wing, che è una novità di questo 2018, in sostituzione della bandita t-wing del 2017.  Da notare come anche che l’ala posteriore sia rimasta col profilo classico rettilineo e non con l’ala a cucchiaio da basso carico vista a Baku.

foto @albertfabrega

In Mercedes, dopo il posticipo del debutto delle nuove PU in Francia, non si sono viste grandi novità e il team di Stoccarda torna alle pance classiche senza generatori di vortice come quelli visti per la prima volta a Monaco.

foto di @albertfabrega

A differenza di Ferrari, è stata montata la deck-wing dietro il cofano.

foto di @motorsport.com


Redbull, 
in netta crescita, cerca conferma anche su piste medio veloci come quella del Canada. Sulla vettura austriaca si è tornati a un pacchetto molto simile a quello di Baku, con l’ala posteriore che torna come quella del Gran Premio d’Azerbaijan, con profilo scarico, senza monkey seat e deck – wing.

disegno di @rosariogiuliana

Rivisto anche, come si è notato dalle foto del giovedì, il terzo elemento del gruppo ammortizzatori della zona anteriore: a Monaco il terzo elemento era la classica molla tarata con funzione meccanica, mentre in Canada è stato montato un componente idraulico, più facile da “mappare” per piste come quella del Canada.

foto @motorlat

La Renault ha provato ha provato a prendere spunto da Ferrari per provare gli specchietti posizionati sull’Halo, per avere una migliore visibilità.

foto di @giorgiopiola

Per l‘AlfaSabuer un lavoro di affinamento è stato fatto nella zona del diffusore: il Team elvetico ha modificato già da Montecarlo la zona terminale ai margini del diffusore, cercando di avere una migliore efficienza alla continua ricerca del miglior carico aerodinamico. Questo disegno delle soffiature del diffusore è abbastanza singolare rispetto alle altre scuderie. Sono state modificati anche i flap dell’ala anteriore per avere meno drag e maggiore velocità in rettilineo.

foto @giorgiopiola