Dramma Schumacher: le sparate a zero sul caso 14 Gennaio 2014 Eleonora Ottonello Sono passate due settimane da tremendo incidente che ha visto Michael Schumacher vittima sulle nevi di Meribel lo scorso 29 dicembre. Uno schianto contro una roccia, dove si è rotto il casco che portava il tedesco, lo ha fatto giungere in ospedale in condizioni critiche. Operato due volte al cervello per ridurre gli ematomi e la pressione intracranica, è ancora tenuto in coma indotto all’Ospedale Universitario di Grenoble. Una settimana di grandi attese e paure, tra i giornalisti presenti in massa in Francia e i tifosi, che sono accorsi lo scorso 3 gennaio, in occasione del 45esimo compleanno del tedesco. Dopo la conferenza stampa tenuta dal Procuratore di Albertville, la famiglia di Schumacher ha chiesto alla stampa di lasciare Grenoble, permettendo così ai medici di lavorare in tranquillità, senza troppe pressioni. Da allora non ci sono più stati bollettini medici, ma secondo quanto ha riportato recentemente la Bild le condizioni di salute di Michael Schumacher non sono cambiate, tanto che il sette volte campione del mondo potrebbe rimanere in coma per settimane o mesi, come aveva spiegato un noto neurochirurgo. Le condizioni instabili del tedesco e le indiscrezioni non ufficiali, hanno dato il via a un tam tam mediatico combinato da troppe voci sparse e poche verità. Anche se non è ancora stata decretata la velocità alla quale stava procedendo l’ex ferrarista, sicuramente il pilota non andava né a 100 km/h né a 60 km/h, come era stato svelato pochi giorni dopo la caduta. La velocità non è stata la causa dell’impatto del sette volte campione del mondo che stava procedendo «a una velocità adatta a uno sciatore provetto come lui». In base alle immagini registrate dalla GoPro, la telecamera montata sul casco di Schumacher, che si interrompono nel momento dell’impatto col suolo, il sette volte campione del mondo non stava soccorrendo alcuna bambina in difficoltà, come invece era stato dichiarato in precedenza dai testimoni. Anche gli sci sono stati prosciolti dall’accusa: non erano vecchi o usati, come invece sono stati descritti, tanto meno rappresentano la causa dell’impatto con la neve. Erano stati affittati presso la stazione sciistica, ma erano nuovi, ben tenuti e soprattutto, sulla base delle analisi effettuate, non mostravano anomalie o difetti. Pochi giorni prima della conferenza stampa indetta dal Procuratore di Albertville, la Bild aveva dichiarato come gli inquirenti avrebbero avuto in mano un secondo video, di un 35enne tedesco che, mentre filmava la sciata della sua compagna, avrebbe ripreso anche la caduta dell’ex ferrarista. L’inchiesta prosegue e con importanti dubbi sull’esistenza del filmato, del quale il Procuratore non ha voluto far parola Tags: 2014, Michael Schumacher