De Silvestro: «Arrivare in Formula 1 dipende dai soldi, non dal sesso»

Avrebbe potuto avere ben altre tinte la carriera di Simona de Silvestro in Formula 1 eppure, come forse in pochi si ricordano, si è conclusa ancora prima di iniziare, nell’ottobre del 2014, dopo un paio di test per presunti motivi economici da imputare alla pilota che quindi dovette obbligatoriamente rinunciare alle libere del Gran Premio degli Stati Uniti a cui avrebbe dovuto prendere parte. Chiusa definitivamente la parentesi nel Circus, la svizzera è diventata titolare dell’Andretti Formula E Team ed è tornata a parlare della possibilità di vedere una donna in futuro al volante di una vettura di Formula 1.

Secondo la 27enne la difficoltà maggiore del gentil sesso non è a livello fisico, ma monetario. Nonostante come sia andata a finire l’avventura di Simona in Formula 1, non sono stati pochi gli addetti ai lavori che pensavano che la svizzera avesse del talento quando venne ingaggiata dalla Sauber in qualità di test driver: «Arrivare in Formula 1 non dipende dal sesso ma dai soldi. Una donna può essere in grado di correre su una monoposto ma riuscirci può diventare estremamente complesso se non hai alle tue spalle davvero una montagna di soldi o di sponsor – ha commentato senza mezzi termine la pilota svizzera – Sono sempre stata veloce e non ho mai avuto nessun tipo di problema».

E proprio in Formula E Simona De Silvestro ha iniziato a levarsi qualche soddisfazione. Dopo un inizio di stagione non propriamente esaltante dove non non è riuscita a ottenere neanche un piazzamento a punti nelle prime gare mentre il compagno di scuderia è salito sul podio nella seconda gara, a Long Beach, la svizzera classificandosi in nona posizione è diventata la prima donna prendere punti nella categoria.