Daniel Ricciardo sulle strade della Targa Florio 1 Dicembre 2014 Giuseppe Lucera Daniel Ricciardo è alla ricerca delle sue origini. Non solo le origini della sua famiglia, ma anche quelle professionali. Mi spiego meglio: Daniel Ricciardo è stato protagonista, nella giornata di ieri, di un servizio fotografico in cui il pilota australiano, autentica rivelazione di questo 2014, si è calato all’interno della mitica Alfa 33 con la quale l’attuale suo datore di lavoro, Helmut Marko, insieme a Nanni Galli, giunse secondo alla Targa Florio del 1972. La cosa interessante è che il servizio fotografico è stato girato proprio a Floriopoli, nel sito delle famose tribune e dei box che tanto hanno caratterizzato il tracciato madonita. L’operazione effettuata, quindi, ha fatto tornare Ricciardo in Sicilia, terra natìa di suo padre (Ficarra, provincia di Messina), ma ha anche fatto tornare indietro nel tempo Marko, ai tempi in cui anche l’algido manager della Red Bull era un cavaliere del rischio. Il servizio fotografico è stato fatto in pieno stile vintage e per l’occasione Ricciardo ha indossato una tuta dell’epoca, il classico casco jet utilizzato dai piloti tra gli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, occhialoni appartenenti a Ninni Vaccarella, il mitico preside volante vincitore di ben tre edizioni della Targa Florio e autentico beniamino degli appassionati d’automobilismo siciliani, mentre l’Alfa 33 è stata portata da un collezionista italiano che è riuscito ad acquistarla dalla Federazione Automobilista greca che a sua volta l’aveva avuto dopo la chiusura dell’Autodelta, l’allora reparto sportivo Alfa Romeo. Tags: 2014, Daniel Ricciardo, Helmut Marko, Red Bull Racing