Contratto Hamilton, Coulthard interviene sulla questione
Non ha nessun dubbio l’ex pilota McLaren che, forte della sua esperienza, ha commentato la telenovela contrattuale tra l’inglese e il team di Brackley
David Coulthard, ovviamente, non è al corrente delle trattative in corso tra Mercedes e Lewis Hamilton, ma forte della sua esperienza, ha deciso di intervenire per offrire alcune possibili ragioni del ritardo ormai conclamato. Il boss della Mercedes, Toto Wolff, ha recentemente accennato ad alcune barriere legali che bloccano il buon fine del rinnovo del contratto di Hamilton.
Tuttavia, l’austriaco si è detto fiducioso sulla trattativa ed è convinto che l’annuncio arriverà sicuramente prima dell’inizio dei test pre-stagionali in Bahrain del prossimo marzo. Entrambe le parti, secondo Coulthard, sarebbero molto pignole nella definizione dei dettagli. “Ci sono molte partite in corso”, ha detto lo scozzese a Express Sport. “Quanto al motivo per cui non c’è ancora un annuncio positivo sul rinnovo, le ragioni potrebbero essere molteplici. Potrebbe essere che la Mercedes senta di aver ottenuto tutto il valore possibile da Hamilton”.
“Gli affari sono affari – ha proseguito l’ex pilota –. Nessuno regala soldi perché qualcuno è gentile oppure bravo in ciò che fa. Bisogna trovare un accordo conveniente per entrambe le parti. Forse Hamilton vuole più diritti di marketing per affiancare la sua immagine alla Mercedes. Non ha il diritto di usare il team di Formula 1 per le sue pubblicità. Probabilmente i negoziati si sono arenati su questo punto“.
IL CONTRATTO DI HAMILTON E L’ESPERIENZA DI COULTHARD
Forte della sua esperienza pluridecennale, Coulthard è convinto che siano le clausole speciali a bloccare la trattativa sul rinnovo. “Fondamentalmente, se puoi immaginare un qualcosa lo puoi anche inserire in un contratto”, ha aggiunto lo scozzese. Ad ogni modo, secondo l’ex portacolori della McLaren, non dovremmo escludere a priori le speculazioni che parlano di un accordo già concluso. “Potrebbe benissimo essere una strategia mediatica, quindi non mi sento di escludere quest’opzione”, ha concluso Coulthard.