Caos Marussia: il sogno di Rossi si infrange a causa del papà di Chilton

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Il Gran Premio del Belgio si è portato appresso non poche novità, sul piano dei piloti. Dopo la decisione della Toro Rosso di far debuttare a 17 anni il giovane Max Verstappen il prossimo anno, e la Caterham che a Spa schiererà in pista Lotterer al posto di Kobayashi, il timone è passato alla Marussia. Nel corso della tarda serata di ieri si è ufficializzato un clamoroso colpo di scena: Max Chilton non avrebbe preso parte al GP del Belgio per far posto ad Alexander Rossi fin quando non sarebbero state risolte delle presunte questioni contrattuali. Eppure il sogno dello statunitense, classe 1991, che era stato scelto come riserva della squadra lo scorso mese, è durato il soffio di una sessione di prove libere, perché la Marussia ha fatto dietrofront.

La squadra anglo-russa, aveva deciso di scaricare momentaneamente il britannico per i problemi di natura contrattuale. La serie di questioni, molto probabilmente più che di natura contrattuale riguardano da vicino i mancati pagamenti degli sponsor di Chilton che non erano stati versati. A salvare la situazione è arrivato direttamente il papà del giovane Chilton che ha pagato di tasca propria il dovuto tanto che la Marussia, come ha confermato un portavoce, già alla fine delle libere 1 aveva depositato alla FIA la richiesta per avere il britannico in macchina nella seconda sessione di libere a discapito del giovane Rossi che dovrà ancora attendere per prendere parte a un Gran Premio di Formula 1.