Brawn: “Vettel e Leclerc chiedano scusa”
Brawn auspica che almeno uno tra i piloti Ferrari riconosca la propria responsabilità nell’auto-scontro fratricida
Le speranze Ferrari di centrare il podio al GP del Brasile si sono liquefatte al 66° giro. E con quelle, forse anche la chance di assicurarsi il terzo posto nel Mondiale Piloti, ora appannaggio di Verstappen con 11 punti di vantaggio su Leclerc e 30 su Vettel, tagliato fuori da questa lotta. All’indomani della corsa brasiliana, si è discusso tanto sulle responsabilità da attribuire: l’impressione è che la lotta in corso tra i due ferraristi dopo la Safety Car fosse più una questione personale, che andava ben al di là del 4° posto a disposizione. Forse in gioco c’era la leadership in squadra per il 2020 e i galloni del capitano.
Il muretto ha equamente spartito le responsabilità tra i piloti, che ancora devono rilasciare le rispettive scuse. Secondo Ross Brawn, direttore sportivo della Formula 1, Vettel e Leclerc dovrebbero seguire l’esempio di Hamilton, che ha immediatamente riconosciuto la propria colpa per il contatto con cui ha speronato Albon.
“Non è mai bello quando due compagni si buttano fuori – ha asserito Brawn – Specialmente considerando che in gioco non c’era niente di particolare. Forse il terzo posto della corsa, ma nulla di più. Dopo gli screzi estivi, sembrava che la situazione si fosse stabilizzata a Maranello. Invece ora a Mattia Binotto è richiesto di nuovo il difficile compito di ristabilire il controllo”.
EXCUSATIO PETITA
Il direttore sportivo della Formula 1 ha rincarato la dose: “In Ferrari funziona così: gli interessi individuali soccombono di fronte a quelli del team. Binotto dovrebbe richiamare ambedue i piloti a riconoscere le rispettive responsabilità. Non voglio addentrarmi sulla questione di chi sia la colpa o meno. Spero solo che, a mente fredda, uno dei due segua l’esempio di Hamilton e si scusi. Lewis ha fatto così riguardo allo scontro con Albon”.
“Se in Ferrari vogliono vincere nel 2020, non hanno solo bisogno di una macchina più competitiva. Bisogna anche che si assicurino che simili episodi non si ripetano più. La Formula 1 è uno sport di squadra“ ha chiosato Brawn.