Binotto: “Titolo perso in inverno”

binotto ferrari sviluppo

Credits: Colombo Images

La SF90 si è rivelata competitiva sulle piste a basso carico, ma la mancanza di downforce è stato un handicap troppo pesante nell’economia del campionato

La Ferrari aveva dominato i test invernali, facendo pensare che la filosofia progettuale della SF90 fosse vincente, ma una volta iniziata la stagione si è materializzata una realtà diversa. La Ferrari del 2019 si è rivelata una monoposto competitiva nelle piste a basso carico, ma l’impatto della mancanza globale di downforce ha superato di gran lunga i benefici di un’alta velocità sul dritto. In piste come l’Hungaroring, le Rosse sono arrivate ad accusare più di un minuto di ritardo dal vincitore. Se in qualifica le carenze aerodinamiche della monoposto sono risultate quasi ininfluenti – anzi, la Ferrari ha collezionato addirittura 9 pole -, la distanza di gara ha spesso smascherato impietosamente i difetti della monoposto.

Anche in termini di affidabilità, la Rossa non è stata impeccabile, specie nella seconda parte dell’anno. Al guasto di Vettel in Russia è seguito il problema al motore di Leclerc ad Austin (sostituito negli USA con la vecchia Spec2), che ha costretto il monegasco a prendere il via del GP del Brasile con 10 posizioni di ritardo.

INVERNO DECISIVO

Per Mattia Binotto, la Ferrari ha perso i titoli Piloti e Costruttori del 2019 in inverno. “Credo che abbiamo compromesso la stagione quando abbiamo progettato la monoposto – ha dichiarato il team principal della Rossa a RaceFans.netGià a inizio anno non eravamo competitivi, e ci sono delle ragioni dietro a questo. Il nostro design non era efficace come quello dei nostri avversari diretti, questo è il motivo principale delle nostre prestazioni”.

Importanti sono state anche le rivoluzioni interne alla scuderia. Nel pieno dello scorso inverno, all’apice dei dissidi con Binotto, se ne andò da Maranello Maurizio Arrivabene, team principal della Scuderia dal 2015. Lo scorso mese, invece, l’ex chief designer Simone Resta, che si era trasferito all’Alfa Romeo, è tornato alla Ferrari. “È stata una stagione intensa anche in termini di riorganizzazione e ristrutturazione interna – ha confermato Binotto – Ma nel frattempo non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo di migliorare la vettura nel corso dell’anno”.