Binotto: “Con Leclerc l’azzardo non ha pagato”
Il muretto ha spedito Leclerc in pista per ultimo, ma il pilota Ferrari ha perso la possibilità di compiere il secondo flying lap
Qualifica amara quella di Charles Leclerc, che nell’atto conclusivo di Yas Marina non ha potuto nemmeno accarezzare la possibilità di aggiungere un’altra pole stagionale a un numero di per sé già impressionante (il monegasco ha centrato 7 pole nell’anno di debutto con la Ferrari!). Per Leclerc è arrivato un misero quarto crono, che domani gli permetterà però di scattare dal terzo posto per effetto della penalità comminata a Valtteri Bottas. Il 22enne di Montecarlo ha effettuato un solo tentativo valido per il giro di qualifica, essendogli sfumata sul filo del rasoio la possibilità di compiere il secondo giro lanciato, data l’esposizione della bandiera a scacchi.
BINOTTO FA MEA CULPA
Leclerc si era accodato a Vettel, il quale a sua volta seguiva Albon, con l’obiettivo di effettuare l’ultimo giro lanciato trovando la pista nelle migliori condizioni. Un rischio ardito, che non ha pagato. Mattia Binotto ha motivato così la decisione di spedire Leclerc in pista per ultimo: “Perdevamo tantissimo nell’ultimo settore, quello più guidato. Così abbiamo ritenuto che sfruttare la pista nelle sue condizioni migliori potesse rappresentare un vantaggio per noi. Abbiamo mandato Charles in pista per ultimo, in modo che trovasse l’asfalto in condizioni ancor più ottimali. Abbiamo rischiato, ma non ha pagato“.
A chi gli chiede se questa sia l’ennesima dimostrazione di una certa fragilità da parte del muretto, Binotto risponde con una smentita: “No, questo non c’entra. Noi eravamo perfettamente consapevoli di cosa avremmo rischiato. Sapevamo che le tempestiche per riuscirci erano molto ristrette. Ciononostante abbiamo rischiato lo stesso ed è andata così”.
STRATEGIA DIFFERENZIATA
Domani le strategie di gara saranno differenziate tra i piloti: Leclerc scatterà con le medie (come Hamilton e Verstappen), Vettel con la mescola soffice. “Partiremo con strategie differenziate e cercheremo di sfruttare ogni opportunità – ha assicurato Binotto – Purtroppo abbiamo dei punti deboli, che si manifestano nel terzo settore. Ci manca downforce e questo compromette la stabilità in frenata e in curva, col risultato che le gomme si surriscaldano quando i piloti arrivano alla fine del giro. È un problema si cui abbiamo lavorato a lungo in questa seconda metà di campionato. Infatti, se notate, ora siamo meno veloci sui rettifili rispetto a inizio anno, perché rientra tutto nella ricerca di maggior downforce”.