Arrivabene, re dei confronti: «Enzo Ferrari, il vero Steve Jobs»

Credits: ferrari.com

Diciamoci le cose come stanno. A Maurizio Arrivabene fare confronti piace e dopo aver comparato Vettel prima a Senna, e poi a livello caratteriale con Schumacher, il Team Principal della Ferrari ha nuovamente ceduto al trabocchetto. Quando la tecnologia non faceva parte della Formula 1, i capi delle varie scuderie mettevano alla prova il proprio ingegno e la propria dedizione nella realizzazione della vettura da portare in pista. Sono tanti i boss che hanno fatto la storia della Formula 1: da Frank Williams a Bruce McLaren passando per Guy Ligier e Colin Chapman. Non vogliamo mancare di rispetto a nessuno di questi uomini che hanno fatto la storia della classe regina del Motorsport ma è impensabile nominarli tutti.

Sicuramente uno di quelli più conosciuti a livello mondiale è Enzo Ferrari, fondatore dell’omonima scuderia che può vantare 65 anni di storia in Formula 1. Soprattutto che per chi ci lavora nella factory di Maranello, l’immagine del Commendatore non è mai sbiadita e continua a essere un esempio di innovazione, determinazione e conoscenza.

Proprio a tal riguardo Maurizio Arrivabene ha affermato che Enzo Ferrari può essere ritenuto il vero Steve Jobs grazie al suo comportamento pionieristico nel modo di lavorare in Formula 1, un po’ come ha fatto l’ex CEO della Apple nel settore della tecnologia: «Quante società hanno avviato i propri business in un garage? Molte. La storia della Apple è solamente un copia e incolla. Anche il grande Enzo Ferrari ha iniziato così. Ha creato un mito all’interno di un garage a Modena», ha commentato il Team Principal della Rossa.

Mentre Steve Jobs portava avanti i suoi progetti nella Silicon Valley, la Ferrari faceva altrettanto in Italia. Nonostante le origini modeste della famiglia del Commendatore, questo non gli ha impedito di portare avanti moderne strategie di marketing basate sui gusti della potenziale clientela. L’idea di Enzo era quella di far attendere gli acquirenti fattore che aumenterà il loro desiderio. Ed è una politica che fino ad ora ha funzionato: nonostante siano riservate a una clientela d’élite, le vetture uscite dalla factory di Maranello continuano ad essere le più desiderate in circolazione e l’attesa per averle tra le mani è solamente un fattore secondario.