Credits: Fernando Alonso Twitter
“E’ tempo di tornare in Formula 1”. Forse dal giorno del ritiro di Fernando Alonso ho aspettato tutto ciò, rimanendo cauta ogni qual volta lo si accostava al Circus, ma tenendo sempre viva la speranza. Lui stesso aveva affermato che quello non era un addio, bensì un arrivederci e quindi cercava soltanto il momento giusto per tornare. Ha esplorato nuovi orizzonti facendoli scoprire anche a chi lo segue, ci ha regalato nuove visuali, punti di vista, tenendo sempre viva la sua irrefrenabile voglia di sfida. Ma una settimana fa la Renault ha ufficializzato che Alonso ritorna in Formula 1!
L’hanno definito “l’uomo delle sfide” e non è per caso così? Non è una sfida quella di tornare in Formula 1 con una monoposto la cui competitività suscita dubbi? Dopo un anno e più di silenzio da quando ha annunciato il suo ritiro, ho richiesto a gran voce il suo ritorno. La passione per la Formula 1 non è mai scemata, ma inevitabilmente il Circus non aveva lo stesso sapore senza l’eccelsa personalità e l’inconfondibile stile di guida dello spagnolo. Non nascondo che la felicità nell’apprendere tale notizia sia stata smisurata. Ma al lato da tifosa sfegatata è giusto affiancare il lato obiettivo e chiedersi quali siano stati i motivi per cui abbia deciso di tornare in Formula 1.
Il terzo titolo iridato si sa, è il chiodo fisso dell’asturiano e dei suoi tifosi. Senza dubbio lo meriterebbe. Ho sempre ritenuto che non è un freddo numero a definire il valore di un Campione, bensì l’emozione che riesce a suscitare. Il connubio di valori e insegnamenti trasmessi, senza dimenticare la differenza che riesce a fare a dispetto del mezzo a disposizione. E’ innegabile che Alonso si sia sempre distinto, con qualunque: condizione atmosferica, mezzo a disposizione e categoria motoristica. La sorprendente capacità di apprendimento sommata alla voglia di sfide sono il mix perfetto, la giusta chiusura del cerchio che lo spingono verso l’impossibile.
Che si voglia riscattare dagli anni bui ottenendo il tanto agognato terzo titolo iridato ci può stare, ma forse è la scelta del team che stona con questo desiderio. Fosse stata una Mercedes saremmo stati tutti d’accordo che il titolo sarebbe stato suo per antonomasia, ma la Renault ci fa tentennare. E’ pur vero che l’introduzione dei nuovi regolamenti posticipata al 2022, a causa del Covid-19, potrebbe mescolare le carte in tavola e regalare inaspettate sorprese. Una cosa è certa e il Team Principal della Renault l’ha anche confermato: Alonso è già proiettato verso il 2022. Inoltre c’è anche chi ritiene che in tale situazione la sua versatilità è l’arma vincente.
Mettere la propria esperienza al servizio di una squadra per farla tornare al vertice è sinonimo di: essere consapevoli delle proprie capacità. Ciò che ognuno di noi dovrebbe imparare a fare. Alzare l’asticella di volta in volta, cimentandosi in sfide sempre più ardue è ciò che concede di diritto a Fernando Alonso l’accesso nell’Olimpo dei grandi. L’azzardo è il trend seguito dall’asturiano. Che ci sia dietro un’inestimabile voglia di dimostrare al mondo intero il proprio valore? Tale domanda se la pongono in molti. In realtà la carriera dello spagnolo parla già da sé, perciò di conseguenza non dovrebbe dimostrare più niente a nessuno. Stimato da molti è infatti anche considerato tra i migliori piloti del Circus dell’ultimo decennio.
Allora perché Alonso ritorna in Formula 1? Che sia per soddisfazione personale? Appagare sé stessi, rispondere ai propri desideri ed esigenze è ben più importante del parere altrui. Alonso mettendosi in gioco può dimostrare ancora una volta a sé stesso di essere in grado di superare eventuali limiti esistenti. Inoltre non è da sottovalutare l’aspetto del misurarsi con la nuova generazione di piloti. Nonostante i suoi quasi quarant’anni, la famelica sete di vittoria dimostrata in più di un’occasione non fa desistere dall’opinione che, ci attendono sfide all’ultimo sorpasso con i giovani talenti. Sicuramente non mancheranno le chance in cui gli darà filo da torcere.
Proviamo a metterci dall’altro lato della carreggiata. E’ giusto che tale decisione susciti scetticismo e gli anni bui in McLaren ne sono l’esatta prova. Qualcuno ha per caso dimenticato i numerosi “no power”? Io no di certo. Ho provato tante volte a pensare alla frustrazione provata da Fernando Alonso, a come si sia sentito, a cosa l’abbia indotto a decidere che quello era il momento esatto per cambiare aria. Cambiare aria sì, perché di appendere il casco al chiodo, per fortuna, neanche l’ombra. Fernando è talmente innamorato del Motorsport da non poterne fare a meno e la cosa è più che reciproca.
“Io sono un pilota, lo sono sempre stato e lo sarò sempre” ha così affermato. Frase più veritiera di questa non potrebbe esserci per spiegare cosa significhino le corse nella sua vita. Il 2019 l’ha visto impegnato su più fronti, anche in quelli più bizzarri e impensabili. Ha così dimostrato per l’ennesima volta la sua innata capacità di essere poliedrico. Ciò lo spinge a fare cose incredibili. Quante volte ci siamo chiesti: “E adesso che farà? In che sfida si cimenterà?” Quante volte ci ha lasciato con il fiato sospeso in attesa della sua prossima mossa? Lo spagnolo ha dalla sua, la capacità di saper catapultare completamente i suoi tifosi in ogni progetto in cui si cimenta, facendo smuovere le folle.
C’è chi ha guardato qualsiasi competizione motoristica che disputasse, inizialmente solo per vederlo in pista e supportarlo, per finire poi ad appassionarsi. Chi invece è andato ad assistere a una gara del WEC addirittura dal vivo e chi ha fatto di corsa i bagagli per vederlo almeno una volta gareggiare da vicino in Formula 1, dopo l’annuncio del suo ritiro. Chi si è innamorato/a del Circus grazie a lui e chi infatti, oltre le altre cose già citate, sta scrivendo questo articolo proprio grazie ad Alonso. Ritengo che senza di lui, la Formula 1 sarebbe rimasta lontana dal mio mondo come lo è stata per gran parte della mia vita. Insomma il legame creato con i suoi tifosi è un qualcosa di indissolubile.
Come indissolubile è il suo legame con il Circus. Non si può pensare alla Formula 1 senza accostargli il suo nome e viceversa. Basta guardare i suoi occhi, felici come quelli di un bambino che ha ricevuto il regalo più bello della propria vita. Esplorare nuovi orizzonti gli ha dato la giusta carica per tornare in quella che è e sarà sempre la sua casa. Perché si, era proprio tempo di tornare a casa. E forse ci sarebbero mille altri motivi per cui dissentire, altrettanti dubbi e perplessità a riguardo, perché essere tifosi non vuol dire accettare tutto passivamente e con i prosciutti sugli occhi, ma credo che sia giusto anche provare a capire le motivazioni che spingono a prendere determinate decisioni.
Ritengo che ognuno sia l’artefice delle proprie scelte, seppur ci può stare che non si possa concordare. Fernando Alonso mi ha insegnato che niente è impossibile, che non tradire sé stessi è la cosa più importante, e anche se agli occhi degli altri si sta effettuando l’ennesima scelta scellerata, se fatta con il cuore non potrà mai essere totalmente sbagliata. La verità è che “Le cose belle non possiamo gestirle, né spiegarle”. Utilizzo questo stralcio di una citazione di #MaxConteddu per spiegare che non si è mai pienamente in grado di gestire e spiegare ciò che fa star bene l’anima, ciò che sa emozionare così intensamente tanto da far vibrare il cuore. Perciò bentornato Campione! Che la trepidante attesa di rivederti in pista in Formula 1 abbia inizio.