hamilton leclerc monza 2019

Credit: Twitter @F1

I due ex piloti hanno criticato aspramente la scelta di ammonire il pilota monegasco, creando un precedente scomodo

La decisione della F1 di reintrodurre a Monza la bandiera bianconera, una sorta di ammonizione per il pilota reo di aver commesso una manovra borderline, è stata criticata da due ex come Jacques Villeneuve e Jolyon Palmer.

Ricordiamo che durante il GP d’Italia Charles Leclerc era stato ammonito con questa bandiera dopo aver difeso in maniera aggressiva la posizione su Lewis Hamilton al giro 23.

Palmer: “Le regole sono regole”

“A mio avviso, la decisione da prendere era chiara”, ha scritto Jolyon Palmer nella sua rubrica per BBC Sport. “Le regole sono le regole e devono essere rispettate per il bene di questo sport, non pensando solo al fattore intrattenimento”, ha continuato. “Tutti volevano vedere una gara più equilibrata per i restanti 30 minuti. Ho trovato estremamente scomodo guardare Masi che dopo la gara cercava di spiegare la situazione. Il ritorno della bandiera bianconera significa che i piloti sono potenzialmente autorizzati a commettere una scorrettezza in gara e cavarsela. Che tipo di corse produrrà? Sarà eticamente giusto?”, ha concluso l’inglese.

Villeneuve: “Per Leclerc una manovra alla Magnussen”

L’ex campione del mondo Jacques Villeneuve ha una visione simile della situazione. “È come essere autorizzati a fare un’azione stupida in gara”, ha detto Villeneuve a Motorsport-Magazin. “Presto inizieranno ad abusarne, a meno che il cartellino giallo possa influenzare la gara successiva, nel qual caso ovviamente il pilota non avrà questa opzione”.

“Leclerc ha compiuto la manovra in questione prima della seconda chicane, nel punto più pericoloso. Se ci fossimo trovati su un’altra pista – o se fosse stato un altro pilota – normalmente quella mossa avrebbe comportato una penalità. Devi giudicare Charles come qualsiasi altro pilota e questa domenica ha fatto una manovra ‘alla Magnussen’, questa è la verità”, ha aggiunto. “Sapeva di poter rischiare, quindi ha giocato al limite e ha funzionato”

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