VIDEO – Francesco Domenighini: “Ferrari, storia di una passione rampante”

Francesco Domenighini: Ferrari storia di una passione rampante

Non si può non dire che Francesco Domenighini abbia le mani in pasta: in una manciata di anni nel mondo della scrittura, da grande amante dello sport, ha firmato sei libri, che spaziano dal calcio al motorsport. L’ultimo in ordine cronologico,“Ferrari, storia di una passione rampante”, è una tappa obbligata, dopo il libro “Le leggende della Formula 1”, ed è dedicato a tutti i ferraristi nel mondo. Francesco ce lo racconta così.

Non si poteva non parlarne della Ferrari, che prima di tutto è la scuderia nazionale che unisce il bel paese, oltre alla nazionale di calcio. La Ferrari però è anche un’azienda, un marchio che è riuscito a espandersi veramente da nord a sud, unendo tutta l’Italia e soprattutto diventando un mito anche all’estero”.

Sei una persona molto giovane, come hai iniziato la tua carriera da scrittore?

In maniera molto casuale, è iniziata di fatto con la pandemia, quindi un periodo che ha stravolto completamente la vita di tutti. In realtà in questo periodo molto confuso e complicato, ho avuto modo di poter approfondire un pochino di più le mie passioni e ho iniziato a mettere giù un testo e poi si è tramutato effettivamente in un libro dedicato al calcio, sul Pallone d’oro.

Mi ero reso conto che non era uscita una brutta opera e ho provato a mandarle in giro nelle varie case editrici e poi fondamentalmente escludendo le stamperie come le chiamo io, cioè quelle case editrici per pubblicarti chiedono cifre astronomiche: quel libro è riuscito ad avere un successo, anche se ero un esordiente in questo mondo [Francesco è classe 1995, ndr], mi hanno risposto positivamente di fatto tre case editrici, tra cui la Diarkos. Con loro c’è un rapporto speciale con la quale abbiamo avuto più collaborazioni: stiamo svolgendo un lavoro dove abbiamo già messoa punto i piani fino all’inizio del 2024, quindi diciamo che sta andando bene, se mi fanno lavorare così tanto un motivo ci sarà.

Ero uno studente di farmacia, da quel momento in poi mi hanno anche chiamato altre redazioni, quindi adesso faccio il giornalista a tutti gli effetti“.

Ho notato nel libro una divisione netta delle epoche vissute da Enzo e dalla sua scuderia. Quale ti ha più appassionato?

Allora diciamo che ogni epoca ha i suoi momenti emozionanti, sicuramente poi ci sono i periodi più bui della Ferrari. Comunque è interessante anche andare a scoprire più nel dettaglio delle figure che molto spesso che erano stati dei grandi miti Ferrari, come il compianto Lorenzo Bandini o come è stato il caso di Michele Alboreto, che è stato di tanto così a vincere un Mondiale.

Devo dire che in assoluto da un punto di vista storico, quindi la parte dove non ho vissuto io non essendo ancora nato, il periodo che più mi ha preso in assoluto è stato il periodo di Niki Lauda e di Gilles, perciò gli anni che vanno dal ’74 al ’82. Stiamo parlando di due figure che in realtà sono molto diversi, anzi sono probabilmente agli antipodi soprattutto per quanto riguarda lo stile di guida, quindi Niki, un pilota che aveva anche eccessivo rispetto della macchina che la portava sempre al 100% ma mai al 100,1, al che voleva dire forzare troppo il motore, contro Villeneuve che era il contrario invece, tattica zero, pura tecnica e puro talento. Probabilmente con la classe che aveva, se avesse avuto più strategia avrebbe potuto veramente diventare un grandissimo, ancora di più rispetto a quello che è riuscito a fare.

È nel cuore anche l’epoca del Kaiser, Schumacher, amatissimo dal mondo Ferrari, seguito in diretta da piccolo. Poi indubbiamente riuscire a raccontare quella pazza assurda stagione 2007 con il suicidio McLaren è stato davvero entusiasmante“.

È anche un libro completo in tutto è per tutto, dove si segue gara per gara le sorti dei piloti Ferrari. A chi si rivolge esattamente?

Ogni libro che ho scritto, e questo rientra assolutamente in questa mia concezione, deve nascere con l’idea che stiamo comunque negli anni Venti del nuovo millennio, quindi noi non c’è più da fare la distinzione “È meglio il libro, è meglio il video, è meglio la televisione, è meglio lo streaming”. Fanno tutti parte della stessa catena del mondo delle informazioni e l’uno deve essere unito all’altro. Il mio concetto di informazione da un punto di vista sportivo è mettere l’evento sportivo al centro: una volta che è al centro io con quello che porto dentro nei miei capitoli e quindi la mia volontà, è quella di far venire la voglia al lettore nel mentre che sta leggendo di avere lì vicino il suo telefono e prendere YouTube e dire “va, fammi vedere come è avvenuto questo sorpasso o questo incidente”, scoprire perciò cosa è successo effettivamente.

È la voglia di tenere al centro ciò che deve essere centrale, cioè l’evento cioè l’avvenimento sportivo. Oggi magari sentiamo molto spesso a dire che la notizia la fa la cosa eclatante e può anche essere vero, ma il fatto che Lewis Hamilton abbia vinto sette mondiali e sia un fenomeno nella storia della Formula 1 dipende dal fatto che ha dimostrato in pista di essere un fenomeno di Formula 1. Il fatto che Hamilton sia vegano o meno è una curiosità, non una notizia, e non cambia di una virgola del suo percorso sportivo. Il resto è contorno“.

Quindi a chi è rivolto?

È rivolto a chi vuole approfondire il mondo della Formula 1 e capire diversi eventi, magari un pochino di più che cosa è successo nel dettaglio, senza mai lasciarsi andare a sentimentalismi, in maniera quanto più avvincente possibile, di ciò che è realmente avvenuto e di ciò che realmente ha dato l’opportunità a questi piloti e a queste vetture Ferrari di poter entrare nella storia“.

Ultima domanda: sei pienamente soddisfatto di quest’opera, oppure pensi che ci sia qualcosa da migliorare?

Guarda, onestamente mi ritengo soddisfatto, poi forse un approfondimento in più su Le Mans, Daytona e Mille Miglia, cioè tutte quelle gare extra della Ferrari, l’avrei fatto ben volentieri, magari amplierò invece che fare un capitolo a parte. L’obiettivo principale era mettere al centro il mondo della Formula 1, perché è quello che ha portato la Ferrari a livello attuale, mi pare di esserci riuscito.L’altro approfondimento era su Enzo Ferrari, ma è stata una scelta mia non ampliarla: è già lui stesso che ha raccontato anzitempo egregiamente i suoi inizi e i suoi successi. Non c’è più fonte autorevole di Enzo Ferrari stesso!

“Ferrari, storia di una passione rampante”, edito da Diarkos, è disponibile su Amazon, Mondadori  Store e sul sito ibs.it.

Il video integrale dell’intervista