Una Safety Car chiamata in ritardo apre (giustamente) alle critiche

Una Safety Car chiamata in ritardo apre (giustamente) alle critiche

Credits: @F1 (Twitter)

Lo scontro di Max Verstappen contro le barriere avvenuto lungo il rettilineo di partenza avrebbe dovuto portare a una immediata Safety Car, ma ciò non è avvenuto. Tra i piloti ci si chiede il perché

A Baku l’episodio del ritardo dell’uscita della Safety Car (dopo il crash di Max Verstappen) ha destato non poche perplessità. L’esitazione della Direzione Gara non è stata tanto compresa dai piloti. Soprattutto da coloro che in quel momento si erano ritrovati a passare lungo il rettilineo senza che fosse esposta la doppia bandiera gialla. Alle interviste diversi – da Charles Leclerc a Sebastian Vettel – hanno espresso la loro preoccupazione sull’accaduto.

Ricapitoliamo. Al quarantasettesimo giro la Red Bull dell’olandese si schianta contro le barriere quasi alla fine del rettilineo principale. La causa? Il cedimento della posteriore sinistra, proprio come avvenuto poco prima all’Aston Martin di Lance Stroll. A detta di Pirelli in entrambe le circostanze ci sarebbe stato un detrito di mezzo – una spiegazione che, a dir la verità, non convince molto.

L’incidente ha portato prima all’esposizione della doppia bandiera gialla e poi della rossa, causando l’interruzione della gara. Il tutto però non è avvenuto in maniera immediata, ma solo dopo che la maggior parte delle monoposto erano già transitate. “È uno scherzo, è uno scherzo. Safety Car subito in pista, cosa stanno aspettando?, ha esordito Leclerc transitando.

RITARDO INSPIEGABILE (?)

Al termine del GP il monegasco ha commentato così il suo TR a Motorsport.com: Era solo sorpreso che non ci fosse una Safety Car prima. Ho espresso così le mie preoccupazioni in radio. Per me era chiaro che avremmo dovuto smettere in spingere dato un crash di quel tipo. In mezzo al rettilineo era piuttosto pericoloso”. Continuando con: Ci è voluto più tempo di quanto mi aspettassi, ecco. Ma penso che tutti siano stati sorpresi allo stesso modo”.

Carlos Sainz ha voluto rincarare la dose: “Normalmente quando c’è un incidente così grave prima c’è una doppia gialla, e subito dopo c’è la Safety Car. Oggi invece c’è voluto di più – penso un tempo tra i trenta secondi e un minuto – per l’attivazione della SC”. Lo stesso Sebastian Vettel, direttore della GPDA (Grand Prix Drivers’ Association) ha espresso il proprio pensiero in linea con quanto sostenuto precedentemente: “Mi stavo chiedendo il motivo per cui ci sia voluto così tanto dallo scontro di Max contro le barriere all’uscita della Safety (…). Scopriremo il perché.

I piloti avranno l’opportunità di confrontarsi con Michael Masi al Paul Ricard tra meno di due settimane – per il GP di Francia. Occasione questa per chiedere dei chiarimenti in merito e per evitare che quanto accaduto possa ricapitare in futuro. D’altronde non è di certo accettabile che le vetture siano dovuto passare a una velocità elevata accanto alla RB incidentata di Verstappen.