Curiosità dalla F1 Formula 1 Tutto quello che c’è da sapere sui dispositivi di sicurezza in Formula 1 5 Marzo 2024 Margherita Ascè © Twitter Scuderia Ferrari Quali sono i dispositivi di sicurezza in Formula 1 e come funzionano? Negli anni questi ultimi si sono modernizzati sempre di più al fine di tutelare il più possibile la sicurezza del pilota In uno sport dove si corrono così tanti rischi nulla è lasciato al caso. Tutto è studiato nei minimi dettagli, che non si fermano solo alla vettura, ma abbracciano anche gli indumenti che il pilota deve indossare durante le gare, al fine di tutelarne la salute il più possibile. Scopriamo insieme come funzionano i dispositivi di sicurezza in Formula 1 che vediamo indossati dai piloti ad ogni Gran Premio. Il fuoco è sempre stato uno dei pericoli più grandi e molti piloti, dopo incidenti in pista, sono rimasti intrappolati tra le fiamme. Per questo una delle missioni principali è stata quella di rendere l’abbigliamento del pilota ignifugo. Ma la sicurezza nell’ambito della persona non si ferma qui. Jackie Start è stato determinante nello spingere per maggiori misure di sicurezza nell’ambito del Circus. La campagna del tre volte Campione del Mondo ha contribuito ad introdurre caschi integrali, cinture di sicurezza per i piloti, aree di fuga nei circuiti, per poi passare ad un’unità medica specializzata presente ad ogni Gran Premio. Tute da gara Le tute da gara sono ignifughe, per proteggere il pilota dalle fiamme che potrebbero scatenarsi a seguito di un impatto. Allo stesso tempo però sono comode e leggere, poiché devono garantire al pilota massima performance. La FIA ha un regolamento apposito per le tute, conosciuto come 8856-2018, in cui si specifica come questi indumenti debbano essere tutti d’un pezzo e dotati di maniglie sulle spalle nel caso ci fosse il bisogno di estrarre il pilota dalla vettura. Ogni tuta da gara presenta anche una data di scadenza ricamata sul collo, per garantire sempre la massima efficienza. L’evoluzione delle tute da gara è stata notevole. Quest’ultima è realizzata con un materiale leggero e traspirante rivestito con Nomex ignifugo. Sono tutte testate per garantire che possano resistere a temperature fino a 600-800 gradi per una durata di tempo di oltre 11 secondi. Questo vale anche per le cerniere e i pannelli elasticizzati delle tute per garantire totale protezione dalle fiamme. Ogni tuta è fatta su misura per ogni pilota ed è dotata di polsi e cavigliere aderenti, nonché di un colletto alto ed una patta che copre l’intera cerniera. Il peso di ogni tuta si aggira sui 750 grammi. Casco come uno dei più importanti dispositivi di sicurezza in Formula 1 Il caso è uno dei dispositivi di sicurezza più importanti, reso obbligatorio nel 1952. E’ costituito da fa un guscio esterno in fibra di carbonio, foderato da una schiuma ignifuga, per resistere agli urti e alle fiamme. La FIA sovrintende alla costruzione dei caschi secondo il regolamento 8860-2018. Modifiche al casco sono state fatte a seguito di un incidente accorso a Massa nel 2009. Una molla si staccò dal resto della monoposto di Barrichello, andando a colpire la parte anteriore del casco del pilota brasiliano. Sebbene il dispositivo di protezione avesse attutito la maggior parte dell’impatto, Massa rimase comunque privo di sensi. Fu necessario un intervento chirurgico al viso per sistemare i danni provocati dall’incidente. Da quel momento la FIA introdusse una striscia di Zylon per rafforzare la zona di sovrapposizione tra la visiera ed il casco, seguita da nuove regole per diminuire l’apertura della visiera e rinforzare l’area attorno all’occhio. Guanti Una delle principali funzioni dei guanti è rivolta alle capacità biometriche, insieme alla protezione ignifuga. Ogni guanto è realizzato in materiale Nomex resistente al fuoco e fornisce ai piloti un feedback tattile dalle impugnature in silicone sul volante. Anche le funzioni del guanto sono state implementate a seguito dell’incidente di Grosjean del 2018, rimasto intrappolato per 29 secondi in mezzo alle fiamme, riportando ustioni gravi alle mani. A seguito di quell’episodio, la durata di resistenza dei guanti è stata implementata di 1.5 secondi. Stivaletti La difficoltà nella costruzione dei stivaletti risiede nel fatto che questi ultimi devono esser in grado di proteggere dalle fiamme, ma allo stesso tempo devono garantire sensibilità al pilota nell’approccio ai pedali. Per questo negli ultimi anni sono diventati sempre più sottili, paragonabili quasi a delle calze spesse. Essi hanno una suola piatta per massimizzare appunto la sensibilità e l’aderenza ai pedali. Indumenti intimi Sotto la tuta, è obbligatorio che i piloti indossino intimo costituito da materiale ignifugo. Ovviamente il materiale è leggero e traspirante, per garantire maggior comfort al pilota. Sotto al casco invece i piloti indossano il balaclava. Negli anni passati era una sorta di passamontagna con due fori per gli occhi, adesso invece si predilige un’aperura unica e vi è inoltre un foro all’altezza della bocca in cui si inserisce la cannuccia che permette ai piloti di bere durante il Gran Premio. Hans L’Hans (Head and Neck Support) è diventato obbligatorio nel 2003. Questo dispositivo limita il movimento della testa e del collo del pilota a seguito di impatti violenti. Si attacca al casco ed è collegato alla cintura della vettura quando il pilota è alla guida. Senza un dispositivo Hans, gli impatti costringerebbero il collo del pilota ad allungarsi in maniera innaturale. Con conseguente tensione sul cranio, sul collo e sulle spalle oltre ad un pericolo maggiore per la spina dorsale. Tags: 2024, Dispositivi di sicurezza in F1, FIA Continue Reading Previous Addio circuito di Jeddah: il GP d’Arabia Saudita cambia sedeNext Sulayem: ancora guai! Adesso tocca a Las Vegas