Riforma codice stradale, quando andare nel penale è un attimo: occhio alla pinta in bicicletta | Ti fai 6 mesi di carcere
Incredibile epilogo di una storia accaduta nel nostro Paese. Galeotta la pinta in bicicletta. Scattano sei mesi di carcere.
Gli effetti della riforma del codice stradale li avremo nel 2025, quando si capiranno due cose principalmente: se la stretta voluta dal governo con il suo mentore Salvini, e l’intelligenza degli automobilisti avranno prodotto gli effetti sperati. Più sicurezza e meno incidenti.
La riforma del codice stradale porta in dote una serie di ristrettezze ma anche di deroghe, tutto a partire dal 14 dicembre quando il disegno diventerà effettivamente legge. Il nuovo codice prevede sanzioni maggiore per chiunque risulti positivo alle droghe, pur in assenza di alterazione psicofisica.
Così, il Ministro dei Trasporti ha già fatto sapere che ci saranno delle deroghe, per esempio, a tutti quegli automobilisti che sono sottoposti anche a una blanda terapia con cannabis terapeutica, allo stato attuale delle cose non potrebbero guidare.
Deroghe importanti e doverosi, con la riforma del codice stradale c’è la sospensione a tempo indeterminato della patente per coloro che guidano sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e commettono reati molto gravi durante la guida, ad esempio non fermarsi dopo un incidente. Ovviamente come pena massima.
Un’incredibile storia
Intanto è finita con un epilogo sorprendente l’incredibile storia di La Spezia, dove un giovane di 29 anni è stato condannato a sei mesi di reclusione per guida in stato di ebbrezza. Non in auto né in moto, ma in bici.
Fu fermato dalla Polizia, il suo tasso alcolemico ovviamente superava i limiti consentiti, la multa era scontata, ma si è andati ben oltre a causa del solito, infinito iter burocratico. Perché? Perché nel frattempo il 29enne si è trasferito, appunto, in Liguria.
Questione di notifica
Altro che lavori di pubblica utilità o multa pecuniaria, ma a causa del cambio di residenza e di una notifica della condanna mai ricevuta, la pena è diventata esecutiva. Tradotto, l’arresto. Con tutto ciò che ne consegue.
Oltre il guaio giudiziario, disagio psicologico e perdita del lavoro, tutto per un cambio di residenza mal gestito. “Questa vicenda ci ricorda che la giustizia deve essere non solo equa, ma anche comprensiva e capace di valutare le singole situazioni nella loro complessità“. Così Doriano Saracino garante regionale ligure. Fa bene Salvini con le deroghe al nuovo codice stradale. Nel caso, che vi sia proporzione tra l’infrazione la sanzione.