Formula 1 | Da dove nasce il primato della Motorsport Valley in Gran Bretagna?

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L’eterna dialettica Italia-Regno Unito è più accesa che mai nel mondo del motorsport, dove i due cardini della storia dei motori si contendono costantemente la supremazia. La Motorvalley italiana e la Motorsport Valley inglese, tuttavia, hanno origini affini ma nel corso degli anni hanno viaggiato a velocità diverse per svariate ragioni.

Scelte e tradizioni diverse hanno immediatamente diversificato le due aree. Guardando agli sfidanti britannici, la sfera motociclistica è pressoché assente sulla scena dell’Oxfordshire mentre il nostro territorio vanta un’equilibrata distribuzione di aziende nelle due e nelle quattro ruote. Dopo la Seconda Guerra Mondiale nacquero numerosi marchi ora presenti sulla griglia di Formula 1. In Gran Bretagna l’industria automobilistica contava già molti costruttori e ognuno di essi aveva il proprio dipartimento di sviluppo, in cui gli ingegneri si concentravano regolarmente sul dipartimento sportivo per testare nuove idee e nuovi concetti nei weekend. Prima di includere eventuali soluzioni nei modelli commerciali, il passaggio in pista era una tappa obbligata.

Conseguentemente, gli ingegneri avevano sviluppato un notevole livello di conoscenza, di competenza avanzata in campo sperimentale nonché di pura passione per la competizione e le corse. L’ascesa della Gran Bretagna  si consolidò definitivamente più tardi con il motore Cosworth DFV (Double Four Valve) in Formula 1, un’innovativa e longeva prodezza UK-made. Bernie Ecclestone giocò un ruolo fondamentale nell’affermazione del Paese come centro della serie automobilistica.

Inoltre, l’aspetto geografico contribuì nel conferire il primato alla Gran Bretagna: il motorsport si basa su comunicazioni veloci, consegne rapide, pertanto la vicinanza e la raggiungibilità di clienti e fornitori hanno favorito ulteriormente la crescita della Motorsport Valley.

In tutto il Regno Unito è sorta una capillare rete di università e scuole con il sistematico inserimento del motorsport come materia di studio e indirizzo di specializzazione. Sono 15 le università e oltre 200 i college che includono il motorsport nella propria offerta formativa, al fine di preservare il know-how e l’etica del lavoro degli ingegneri che hanno reso grande lo sport in Gran Bretagna. In Italia questa tradizione è molto recente, ma c’è la giusta motivazione per poter competere, soprattutto grazie alla disponibilità e all’attenzione prestate dalle grandi aziende della Motorvalley.

Lo sguardo al futuro è a lungo raggio anche in ambito tecnico, dato che la Motorsport Valley possiede attrezzature e tecnologie per avanzare al meglio in campo ibrido ed elettrico. Una combinazione di eccellenza, comunicazione e diffusione su scala globale, innovazione e conservazione dei principi su cui si fonda il patrimonio del motorsport hanno portato la Gran Bretagna al vertice, dal quale si scorge un futuro roseo.