Formula 1 | GP Abu Dhabi 2017: tramonto Mercedes, al di là dal divenire

F1 GP Abu Dhabi 2017 Valtteri Bottas Mercedes

© Mercedes Press Area

Yas Marina. “Ciao 2017!” Finisce il mondiale con una bella doppietta Mercedes, un potenziale messaggio in ottica 2018, un ultimo dominio decisamente inquietante. Il tutto sul tracciato di Abu Dhabi, un teatro che, a quanto pare, offre fascino e spettacolo ovunque, meno che in pista.

Titoli di coda su questa stagione di F1, un anno avvincente, quantomeno fino ad ottobre. Un confronto che ha fatto vivere schiere di tifosi col fiato sospeso per lunghissimo tempo.
Un mondiale in cui la componente umana, nelle vesti di pilota, ha tentato di prevalere, almeno fino a quando anche quella tecnica, la macchina, ha contribuito a dare l’indirizzo definitivo ai destini iridati. Un riflesso in tal senso l’ha restituito proprio l’andamento della gara di Abu Dhabi, in cui una noia stellare ha pervaso l’animo di tutti i sostenitori del globo della massima categoria.
Stellare, perché la stella a tre punte, la Mercedes, ha spaventosamente ammazzato l’ultima gara dell’anno, mostrando nuovi e poderosi muscoli.

Innanzitutto, a vincere è stato il pilota dotato della “vecchia” power unit, omologata nel lontanissimo GP del Belgio, Valtteri Bottas. Non il campione del mondo, Lewis Hamilton, che dalla sua poteva contare su una power unit fresca per i fatti avvenuti nelle qualifiche ad Interlagos.
Il finlandese d’argento conferma la sua tenacia nel portare a casa la vittoria, sciorinando una gestione gara da pilota mondiale. Insuperabile in pista, di certo, aiutato dal layout del tracciato, da una interpretazione unica dell’ultimo, contorto, settore 3. Eppure si sente dire che il successo finnico sia frutto di un relativo interesse dello sfidante di giornata, lo stesso che, a rigor di logica, avrebbe forse concesso la pole al sabato per generosità, perché no.

Su tutto, un potere prestazionale Mercedes corroborato da una indistruttibilità tecnica davvero senza eguali. Una solidità eccezionale, un livello di affidabilità che costituisce la pietra miliare del successo di Stoccarda 2017. Un punto, il quale, gli sfidanti dovranno porre al primo posto dell’ordine del giorno, per quel che resta fino all’inizio di Melbourne 2018. E di coabitazione trattasi, in cima al taccuino, visto che, apparentemente, arriva dopo la gara di Yas Marina un verdetto che sancisce la costanza, la tenuta prestazionale, in rendimento, della power unit 5 omologata secondo la direttiva di Monza sulla W08 #44.

Una direttiva che ha significato, di contro, le pene dell’inferno per la Ferrari, invischiata in problemi cronici di eccessivo consumo carburante sulle ultime specifiche di propulsori. E, di concerto, sul piano della prestazione esprimibile in gara, dove un massacrante fuel-saving ha ammanigliato sul ritmo le SF70H per oltre metà gran premio. Defaillance note dalla Malesia, da Austin, ritornate con lo stesso clamore proprio alla ventesima stagionale. Non a caso, la Gina #5 ha cambiato decisamente passo circa dal giro 40, iniziando una escalation di giri veloci, fino ad arrivare, all’ultima tornata utile, a poco più di un decimino dal record in gara. Un passo gara parziale, comunque, non all’altezza di quello delle due W08, ovviamente, anche migliorato per la residua quantità di carico di carburante.

Una realtà tecnica che avrebbe tolto, ugualmente, l’iride al paladino rosso di Heppenheim, anche senza quel maledetto trittico asiatico. Fermo restante gli indiscutibili meriti del Re Nero. Una strada impervia dinanzi i sogni di ritorno al successo mondiale in quel di Maranello. Più realisticamente, speranzosamente, un viatico inevitabile nel bel mezzo della guerra d’annata per probabili e forzati, reindirizzamenti, nonché fatali ritardi, sulle linee prestabilite di sviluppo.
Un incidente di percorso, che dovrà restare tale, confinato in, e per, questo ultimo stralcio di stagione, pena, l’apertura ad un nuovo anno di noia stellare totale.

Fine dei giochi. Si rimanda al weekend del 25 marzo 2018, il tempo in cui si aprirà nuovamente il sipario sulla beneamata Formula 1. Il tempo in cui, in Australia, tutti potranno scoprire se il 2017 è stato un anno isolato, oppure no, per la Ferrari nella fattispecie. La Mercedes, purtroppo, sembra essere già l’unica certezza.