Credit: Twitter @McLarenF1
Lando Norris è stato uno dei piloti più colpiti dalla tragica scomparsa di Anthoine Hubert, vittima di uno sfortunato incidente avvenuto a Spa-Francorchamps durante Gara 1 di Formula 2. Il giovane inglese, però, non si è lasciato abbattere da questa sciagura e si è eretto a difensore della sua categoria rispondendo alle critiche che hanno colpito le nuove leve del motorsport.
Dopo la morte di Hubert, Jacques Villeneuve aveva disapprovato il comportamento dei giovani piloti, rei, secondo lui, di ignorare i pericoli che si affrontano a bordo di una monoposto. “Quando arrivano in pista, si comportano come se fossero ancora sul simulatore. Non provano lo stesso stress di una volta, non sentono l’adrenalina. La valutazione del pericolo, dell’enorme rischio che corrono quando vanno in pista, non è più lo stesso”.
“Non ci limitiamo ad andare in giro per la pista non preoccupandoci di nulla, ci rendiamo ancora conto del pericolo. Tutto sta diventando più sicuro, quindi a volte ci assumiamo più rischi rispetto al passato ma non per questo ci dimentichiamo di quella minaccia”.
Norris è convinto che l’incidente di Hubert sia stato solamente il risultato di un errore che si è trasformato in una tragedia. L’inglese si è detto irremovibile, nessun pilota stava correndo rischi “stupidi” per ottenere vantaggi.
“Non so bene cosa sia capitato in Belgio e non voglio parlarne ma sono sicuro che non sia successo perchè qualcuno stava facendo qualcosa di stupido o rischiando oltre i limiti. È stato un qualcosa di piccolo che si è trasformato in una grande tragedia“.
“Dire che siamo giovani e più o meno impavidi è una scusa, è solo successo. È una situazione sfortunata, questo è tutto, non ci sono giustificazioni per quanto è capitato“.