Norris autocritica

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Il pilota della McLaren Lando Norris afferma che essere estremamente autocritico lo ha portato ad alcune delle sue migliori prestazioni in gara nel 2023

Con alcuni dei suoi migliori risultati, a seguito di errori nelle qualifiche, Norris è arrivato sesto nella classifica piloti del 2023, segnando il suo miglior piazzamento in campionato nella sua carriera in F1, con un record personale di sette podi.
Ma è stato il suo compagno di squadra della McLaren, Oscar Piastri, a ottenere una delle uniche due vittorie non Red Bull su 28 possibili, dopo che l’australiano ha vinto nella sprint del Gran Premio del Qatar sul campione del mondo Max Verstappen.
Norris sentiva che avrebbe dovuto lottare per due pole position e potenzialmente due vittorie ma ha fallito per errori di qualifica, mentre un errore alla fine della Q1 a seguito di un controllo del sistema di alimentazione in Messico lo ha costretto a partire 19° prima di risalire al quinto posto. Per Norris, è l’autocritica la soluzione a questi problemi.

Il pilota britannico ha perso anche la possibilità di conquistare la pole per il GP di Abu Dhabi a causa di un errore nel settore finale del suo ultimo giro in Q3.
Norris è stato particolarmente autocritico dopo i suoi errori di più alto profilo nel 2023, dicendo “Sono così schifoso a volte” alla radio della sua squadra dopo il suo errore sui limiti di pista nelle qualifiche del GP del Qatar.
Il caposquadra della McLaren, Andrea Stella, è stato poi spinto a dire ad Abu Dhabi che: “Il modo in cui affronta la propria prestazione, penso che meriti attenzione perché sembra molto duro con se stesso.

Per Norris, l’autocritica è la via del perfezionamento

Ma lo stesso Norris pensa: “Per quanto a volte mi arrabbi con me stesso il sabato e la gente mi dica, ‘non dovresti picchiarti’ e tutta quella roba, molte delle mie migliori performance arrivano nel giorno successivo”.
“E non mi fa effetto quando vado a guidare il giorno dopo, perché dico, ‘oh, ho comunque fatto un casino sabato'” ha detto Norris in un’intervista.
“Solo perché lo dico e cose del genere, non significa questo. E penso che molte persone abbiano opinioni diverse al riguardo, ma io sono sempre stato così.
“Dai tempi del kart sono sempre stato così. È il modo in cui sono cresciuto ed è il modo in cui sono diventato il pilota che sono oggi”.
“Quindi lo faccio, non perché ci provi di proposito, ma perché è il modo in cui lavoro meglio. Ed è così che riesco a riprendermi al meglio”.