Monza di nuovo incerta, Ecclestone: «Caso all’italiana. Non posso farci niente»

Giungono nuove deludenti dopo il primo meeting di febbraio a Londra per siglare il rinnovo della F1 a Monza, dal quale era atteso un epilogo differente. La soluzione osannata e proclamata da fine 2015 ha infatti avuto i suoi effetti collaterali. Sembrava mancasse solo la firma, invece l’incontro si è rivelato inconcludente. Se da un lato sono state risolte le questioni finanziarie, in seguito all’intervento diretto dell’ACI reso possibile dalla Legge di Stabilità, dall’altro sono ora sorti forti dubbi sulla gestione a lungo termine dell’Autodromo di Monza e di conseguenza della tappa del Mondiale di Formula 1. Bernie Ecclestone, dopo l’infausto esito con Angelo Sticchi Damiani e Ivan Capelli, ha reso noto che il futuro del Gran Premio d’Italia nel circuito brianzolo non è più nelle sue mani, dimostrandosi non troppo preoccupato e rimarcando l’affermato stereotipo dell'”italiano”.

«Tipico italiano –ha affermato Mr E– Al momento ci sono tante parole e non molti fatti. Mesi fa mi hanno detto “è tutto risolto, sappiamo esattamente cosa fare, siamo d’accordo e non ci saranno le solite scene”. E poi ieri ho sentito che è diventato un caso politico. Non possiamo farci niente». D’ altro canto il britannico ha recentemente espresso di non essere troppo attaccato sentimentalmente allo storico circuito italiano, reputandolo non troppo indispensabile e accogliendo a braccia aperte le nuove creazioni di Tilke nei paesi emergenti.

«Non so cosa succederà. –ha continuato il supremo della F1- E’ un affare all’italiana al momento. Le uniche persone che possono rimediare sono quelle attualmente coinvolte in Italia. Non c’è una deadline. Possono prendersi quanto tempo vogliono, ma non oltre la fine di questo mese». Attraverso un palese gioco retorico, Ecclestone pone come termine massimo la fine del mese di febbraio, per la quale è previsto un ulteriore incontro in cui sono riposte le speranze di tutto l’universo del motorsport.