Minardi: “Nel 2021 soffriremo effetti crisi”

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Credits: Haas F1 Twitter

Minardi ha spiegato chiaramente quali saranno i team più colpiti

L’unica certezza in questo momento di incertezze è che, alla sua ripresa, la Formula 1 dovrà fare i conti con una crisi economica importante. La mancanza degli introiti derivanti dai Gran Premi e la chiusura delle attività produttive, che si estenderà probabilmente almeno fino a inizio maggio, rischiano di mettere in ginocchio specialmente le squadre minori, come Williams e Haas. Liberty Media sta tentando di mitigare la crudeltà dell’attuale quadro con un piano regolamentare mirato al contenimento dei costi, come dimostra il rinvio delle nuove regole al 2022 e il congelamento dello sviluppo telaistico. Ma potrebbe non bastare.

UNO SCENARIO POCO GRATIFICANTE

Gli effetti più evidenti della crisi si vedranno soprattutto il prossimo anno, quando i team dovranno cominciare a sviluppare anche le macchine del 2022. È quanto prevede Giancarlo Minardi, che nel suo sito personale dipinge uno scenario difficile per la Formula 1 che verrà: “Ho l’impressione che nessuna squadra intenda firmare il nuovo Patto della Concordia, per non garantire la propria presenza nel Circus a lungo termine. Non dimentichiamo che quest’anno ai team arriveranno gli introiti dei diritti televisivi del 2019, quando tutto ha funzionato correttamente. Invece l’anno prossimo gli stessi introiti non arriveranno: al momento, mancano all’appello ben otto Gran Premi”.

I più colpiti sono indubbiamente i team privati, elemento che rischia di spaccare ancor di più il divario tra le squadre top e quelle del midfield in vista del 2021: “Ci saranno conseguenze importanti sulle formazioni private – prosegue Minardi – Penso a Haas, Williams e Racing Point, nonostante l’entrata di Aston Martin. Penso anche alla Renault, che l’anno prossimo perderà il suo unico cliente, la McLaren, che a sua volta sarà l’unica a dover modificare lo chassis per ospitare il motore Mercedes nel 2021″.

Nel frattempo, l’attuale annata prosegue all’insegna dell’incertezza, tanto da precludere, al momento, qualsiasi calendario sicuro: “Non ci sono le condizioni per fissare date con certezza – conclude Minardi – In ogni Paese, il virus evolve in modo diverso. Per questo non si può stilare un calendario di gare”